Page 270 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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262 FRANCO BANDINI
Se questo è stato già detto, occorre riconoscere che una semplice de-
scrizione dell'apparato legislativo e normativo dell'epurazione in Italia, non-
ché quella dei suoi effetti e risultati numericamente documentabili, lascia
in ombra il punto dolente del suo vizio politico originario, e, quasi per
conseguenza ineluttabile, una specialissima prosecuzione della parabola
epurativa, silenziosa, ma profonda, sino ai giorni nostri. Fatti forti dai
cinquant'anni trascorsi, e dai più recenti avvenimenti europei, possiamo
oggi intravedere almeno le linee essenziali di ciò che veramente accaduto.
E forse intuire che alcuni fatti della "grande cronaca" politica che hanno
punteggiato le nostre vicende nei decenni scorsi, sono probabilmente rife-
ribili proprio a quel vizio iniziale.
Un cospicuo e recente afflusso di documenti ed una più attenta rivi-
sitazione del periodo terminale del Secondo Conflitto, permettono oggi di
stabilire - con rilevante certezza - che una "scelta" irrevocabile dell'U-
nione Sovietica in ordine alla sua tragica lotta contro la Germania hitle-
riana, interviene soltanto dopo il 6 giugno 1944, probabilmente, anzi, alla
metà del mese di agosto, subito dopo lo sfondamento americano dalle te-
ste di ponte normanne verso Parigi.<3l Solo in questo preciso momento,
infatti, Stalin può raggiungere la sicurezza oggettiva che la Russia non ri-
marrà sola a doversela vedere con il suo formidabile avversario, che è nuo-
vamente riuscito a bloccare la spinta della Armata Rossa sulla linea delle
vecchie frontiere tedesche, dalla Prussia Orientale fino ai Carpazi. Non
a caso i Governi "vassalli" della Germania, romeni, ungheresi, cecoslo-
segue nota
del distribuire in modo ordinato viveri e gas, energia elettrica e prodotti petroliferi,
medicinali e sussidi, nonché dall'incassare tasse ed amministrare la giustizia civile
e penale. Queste vitali esigenze presuppongono l'opera, non ostruzionistica, di qual-
che milione di tecnici, la maggior parte dei quali, se non la totalità, ha tuttavia eser-
citato le stesse funzioni con il precedente regime. Il che rende utopistica e velleitaria
la nozione stessa di "collaborazionismo", specie quando applicata ad intere catego-
rie di persone, non in tanto gravate da responsabilità individuali, ma in quanto -
appunto - categorie.
(3) Il momento preciso, solutore di ogni dubbio, può esser fissato alla notte tra il 20
ed il21 agosto 1944, quando le Unità di Bradley e di Patton riuscirono a raggiunge-
re la Senna ed a costituire, all'alba, teste di ponte al di là del fiume. Va però osserva-
to che in quella decade agostana Stalin ricevette non soltanto la certezza che si è detto,
ma anche un prezioso regalo dalla sorte: infatti, pur avendo intrappolato nella sacca
di Mortain la 7• Armata tedesca, gli Alleati non seppero cogliere tutti i frutti di quel-
la vittoria. Da un terzo alla metà di quella Grande Unità si sottrasse ad una resa
sul campo, che a tutti gli effetti, prolungò la guerra in Europa fino al maggio 1945.
Di questi otto mesi supplementari, profittò largamente l'Armata Rossa.
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