Page 270 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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                   Se questo è stato già detto, occorre riconoscere che una semplice de-
              scrizione dell'apparato legislativo e normativo dell'epurazione in Italia, non-
              ché quella dei suoi effetti e risultati numericamente documentabili, lascia
              in ombra il  punto dolente  del  suo  vizio  politico originario,  e,  quasi  per
              conseguenza  ineluttabile,  una  specialissima  prosecuzione  della  parabola
              epurativa,  silenziosa,  ma  profonda,  sino  ai  giorni  nostri.  Fatti  forti  dai
              cinquant'anni trascorsi, e dai più recenti avvenimenti europei, possiamo
              oggi intravedere almeno le linee essenziali di ciò che veramente accaduto.
              E forse intuire che alcuni fatti della "grande cronaca" politica che hanno
              punteggiato le nostre vicende nei decenni scorsi, sono probabilmente rife-
              ribili  proprio  a  quel vizio  iniziale.
                   Un cospicuo e recente afflusso di documenti ed una più attenta rivi-
              sitazione del periodo terminale del Secondo Conflitto, permettono oggi di
              stabilire - con rilevante certezza - che una  "scelta" irrevocabile dell'U-
              nione Sovietica in ordine alla  sua tragica lotta contro la  Germania hitle-
              riana, interviene soltanto dopo il 6 giugno 1944, probabilmente, anzi, alla
              metà del mese di agosto, subito dopo lo  sfondamento americano dalle te-
              ste  di  ponte  normanne verso  Parigi.<3l  Solo  in  questo  preciso momento,
              infatti, Stalin può raggiungere la sicurezza oggettiva che la Russia non ri-
              marrà sola a doversela vedere con il suo formidabile avversario, che è nuo-
              vamente riuscito a bloccare la spinta della Armata Rossa sulla linea delle
              vecchie  frontiere  tedesche,  dalla  Prussia  Orientale fino  ai  Carpazi.  Non
              a  caso  i Governi  "vassalli"  della  Germania,  romeni,  ungheresi,  cecoslo-



              segue  nota
                  del distribuire in modo ordinato viveri e gas, energia elettrica e prodotti petroliferi,
                  medicinali  e sussidi,  nonché dall'incassare tasse  ed amministrare la  giustizia  civile
                  e penale. Queste vitali esigenze presuppongono l'opera, non ostruzionistica, di qual-
                  che milione di tecnici, la maggior parte dei quali, se  non la totalità, ha tuttavia eser-
                  citato le stesse funzioni con il precedente regime.  Il che rende utopistica e velleitaria
                  la nozione stessa di "collaborazionismo", specie quando applicata ad intere catego-
                  rie di  persone,  non in tanto gravate da responsabilità individuali,  ma in  quanto -
                  appunto  - categorie.
              (3)  Il  momento  preciso,  solutore  di  ogni  dubbio,  può esser  fissato  alla  notte  tra  il  20
                  ed il21 agosto  1944, quando le Unità di Bradley e di Patton riuscirono a raggiunge-
                  re la Senna ed a costituire, all'alba, teste di ponte al di là del fiume. Va però osserva-
                  to che in quella decade agostana Stalin ricevette non soltanto la certezza che si è detto,
                  ma anche un prezioso regalo dalla sorte:  infatti, pur avendo intrappolato nella sacca
                  di Mortain la 7• Armata tedesca, gli Alleati non seppero cogliere tutti i frutti di quel-
                  la  vittoria.  Da  un terzo  alla  metà  di  quella  Grande Unità si  sottrasse  ad  una  resa
                  sul campo, che a tutti gli effetti, prolungò la guerra in Europa fino  al maggio  1945.
                  Di  questi  otto  mesi  supplementari,  profittò  largamente  l'Armata  Rossa.








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