Page 281 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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L'EPURAZIONE  E  LA  SUA  PARABOLA  POLITICA                      273

               degli  Esteri della  Repubblica Ceca,  tenne una conferenza stampa affolla-
               tissima, dichiarando che nelle casse oltre a sterline false  nel taglio da 50,
               che  fino  a  quel  momento  non  era  stato  messo  fuori  corso  dalle  Banche
               britanniche, ed oltre a diari e corrispondenza autentica, proveniente dagli
               archivi  del  K.G.B.  si  trovavano anche gli  elenchi  di  tutti  i  collaboratori
               della  Gestapo,  suddivisi  per Paesi  occupati  dalle  forze  tedesche  durante
               la guerra. Il Ministro Lubomir Strougal ammise che di tali elenchi era sta-
               ta fornita una copia al Maresciallo Tito, contenente 1500 nomi, ed un'al-
               tra ai russi, ed aggiunse che non sarebbero state fatte altre comunicazioni.

                    Da quel momento un silenzioso terremoto squassò tutta quella parte
               d'Europa che aveva avuto a  che fare  con le  forze  occupanti germaniche.
               Tra i compromessi, fino ad allora vissuti tranquilli coi loro segreti, si veri-
               ficarono molti suicidi, ed una valanga di dimissioni da incarichi ufficiali
               di alto livello. I più, abbandonarono i rispettivi Paesi, convinti a farlo non
               solo  dal  ritrovamento delle  casse,  ma soprattutto dallo  stillicidio di  "fu-
               ghe" di notizie provenienti da Praga o dalla Germania Orientale. Soltanto
               anni dopo, con il passaggio dello stesso Bittmann all'Occidente, l'ondata
               di  panico  ebbe apparentemente termine,  lasciando  tuttavia  inalterato  il
               quesito centrale,  quali cioè tra i documenti  rinvenuti  fossero  autentici  e
               quali  i  falsi,  destramente  contraffatti.
                    Per quanto non se  ne sia mai parlato, è sicuro che nelle casse si  tro-
               vavano anche le liste dei collaboratori della Gestapo in Italia, delle cui ve-
               rità o falsità  non  si  ha,  tuttavia,  alcuna certezza.  Sta  però di  fatto  che  il
               mandato di cattura spiccato dal giudice Sica contro Licio Gelli ed il colon-
               nello Viezzer, era basato sulla sottrazione, dagli archivi dei Servizi italiani
               di quelle quattro cartelle contenenti i nomi dei collaboratori della Gesta-
               po in Toscana, che lo stesso Licio Gelli aveva consegnato nel febbraio 1945
               al Comitato di Liberazione in cambio della propria pelle. Tale elenco era
               passato per le  mani anche di  Mino Pecorelli, e non è mai ricomparso.05)


               (15)  Per questa complessa vicenda, che ha sicuramente alcune attinenze con il "caso Mo·
                   ro", le fonti principali sono anzitutto Brian Freemantle, "Il K.G.B. ", Mursia, 1983,
                   alle pag. 136/138, nelle quali si da conto di come nacque l'operazione, mirata quanto
                   ad obiettivo principale a far estendere presso il Governo Federale tedesco lo Statu·
                   to delle limitazioni, ai sensi del quale potevano esser processati i criminali di guer-
                   ra  nazisti.  La  campagna  di  disinformazione  durò  due anni,  poi  fu  sospesa: ma  i
                   Servizi occidentali si  resero conto di esser stati tratti in inganno solo dopo la diser-
                   zione di Ladislav Bitman, il quale, nel 1972, su questa ed altre sue attività, pubbli-
                   cò  "The Deception Game", Syracuse,  Syracuse University Research Corporation,
                   New  York.








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