Page 279 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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L'EPURAZIONE E LA SUA PARABOLA POLITICA 271
Sul piano interno, si liquidano, con le tecniche adatte caso per caso,
tutte le formazioni di sinistra, ma libertarie, come quelle anarchiche, delle
quali nessuno udrà mai più parlare: o quelle trotzkiste, la cui fine totale
si consumerà subito dopo la Liberazione, quando il PCI, giustificandosi
con la necessità di "normalizzare", incaricherà la "Volante Rossa" di una
radicale epurazione, la cui vittima più illustre sarà Mario Acquaviva. Ma
non è il primo: lo hanno preceduto, ancora durante la lotta partigiana,
Giuseppe Rigola e Temistocle Vaccarella. Con loro, scompaiono decine
di ufficiali superiori, divenuti comandanti di formazioni non comuniste,
ma anche comuniste, che trovano la morte in incidenti sui quali neppure
la Magistratura riuscirà a fare chiarezza. Dati i caratteri della lotta clan-
destina, nonché le sue perduranti coperture ideologiche, e probabile che
non la si farà mai,03l
Se questi sono i caratteri della pre-epurazione al Nord, quelli del
Centro-Sud si valgono non soltanto dell'apparato epurativo giuridicamen-
te ineludibile elaborato dal Governo, ma anche e forse soprattutto del so-
stegno di un'opinione pubblica e di una stampa, entrambe già altamente
conformiste, più per convenienza che per convinzione. In questa situazio-
ne, dominata dai processi-spettacolo dell'Alta Corte e dalle Commissioni
d'inchiesta, esplodono scandali a ripetizione, il cui risultato è quello di
screditare e mettere fuori combattimento quel che resta ancora in piedi
di una struttura statale sopravvissuta alla catastrofe dell'armistizio. Banca
Centrale e Servizi Segreti, Stato Maggiore e Monarchia vedono sfumare
il già ridotto prestigio loro, a favore di un rinnovamento che, comunque,
non può avvenire altro che con vecchi uomini dalla mutata casacca. Uno
spassionato esame di quelle vicende, dimostra con quanta cura vennero
scelti i bersagli di ogni singola operazione, a cominciare, per fare un sem-
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plice esempio, dalle forzate dimissioni di Aimone di Savoia 0 l dal suo
segue nota
ad elemento proveniente dalle esperienze degli F.T.P. operanti in Francia e poi tra-
vasati in Italia. Per Leandro Arpinati, che aveva ospitato alla Malacappa un buon
numero di generali alleati prigionieri, evasi dal Castello di Vincigliata con l'armi-
stizio del 1943, le ipotesi si restringono o a quella di una ritorsione degli integrali·
sti fascisti, o all'altra, della necessità di chiudere la bocca all'uomo che meglio di
ogni altro aveva conosciuto i segreti della politica interna ed estera mussoliniana.
(13) Vedi essenzialmente Roberto Gremmo, L'ultima Resistenza, Ed. Elf, Biella, 1995.
(14) Ne fu autrice Sylvia Sprigge, giornalista del "Manchester Guardien" ma anche agente
dei Servizi britannici con il marito Ceci!, nonché grande amica, in passato, di Carlo
Rosselli. Aimone, in un pranzo privato a bordo della sua nave, si era espresso dura-
mente nei riguardi dell'Alta Corte che proprio in quei giorni stava celebrando il
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