Page 278 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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altre vittime, sacrificate nel corso della lotta, delle quali manca ancor oggi
il conto, almeno approssimato. 01)
In realtà, il volontarismo comunista ha per unico o prevalente scopo
quello di costituire un alibi accortamente mitizzabile e mitizzaro, e di in-
nestare sull'azione una forre possibilità di pre-epurazione, interna ed esterna.
"Commandos" partigiani rimasti ufficialmente sconosciuti uccidono sul
Lago di Garda Osvaldo Sebastiani, ex Segretario di Mussolini, asportan-
do dalla sua villetta una quantità enorme di documenti. Alla Liberazione,
è la volta di Torquato Nanni e Leandro Arpinati, due uomini ben adden-
tro ai lontani e vicini segreti di Mussolini e del Partito. Altri "comman-
dos" intercettano e distruggono due missioni giapponesi, entrambe reduci
da pericolosi viaggi fino a Tokio, e presumibilmente incaricate di funzio-
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nare da tramiti neutrali tra la morente Repubblica e Mosca.0 l
(11) Per quanto concerne le esecuzioni a carico della Repubblica Sociale, il dato citato
risulta in modo non equivoco da Mario Tognaro, L'inverno di venti mesi, a cura della
Federazione Volontari della Libertà di Padova, 1966. Il Tognaro, ufficiale degli Al·
pini e partigiano, accompagna a Gardone, Maderno e Salò, subito dopo la Libera·
zione, il tenente italo-americano Icardi, e, con lui ed altri, rastrella tutti i documenti
esistenti nelle sedi dei Ministeri Esteri ed Interni della Repubblica. Essi poi furono
consegnati, dopo inventario, al maggiore Max Corvo, 1'8 maggio 1945.
Tognato aveva preso alcuni appunti. Dopo aver citato il telegramma di Mussolini
del 21 marzo 1945, con il quale si richiedevano ai Prefetti i dati delle esecuzioni
civili e militari avvenute dal 1° ottobre (1944) in poi, egli ha pubblicato (pag. 252
del vol. citato) lo specchietto riepilogativo seguente:
dal 1° ottobre 1944 al 18 dicembre, 1933
dal 18 dicembre al 15 gennaio 1945, 2088
dal 16 gennaio al 15 febbraio, 2213
dal 16 febbraio al 20 marzo, 2411
Un ulteriore appunto aggiungeva il periodo sino al 21 aprile 1945, con 2478 fuci-
lati. Da un ultimo rapportino, però in data imprecisata, risultavano altre 565 ese·
cuzioni, per cui il totale generale, ma soltanto per circa sette mesi, ascendeva ad
11 688 fucilazioni. Per il versante opposto, mancando qualsiasi seria inchiesta uffi.
ciale, o riscontro statistico, occorre rifarsi alle valutazioni di storici e giornalisti
che si sono susseguite in questo mezzo secolo: la cifra di 45 000 morti sembra quel·
la maggiormente attendibile. Basta pensare che a sera del 30 aprile 1945 ("La li-
bertà" del 1° maggio) erano stati accatastati all'Obitorio di Milano 176 cadaveri,
77 dei quali non identificati, e che nella settimana successiva ne vennero trovati
sotto i ponti dell'anello ferroviario una sessantina ad ogni mattina, per concludere
sull'estensione di questa tragedia.
(12) Carattere comune di queste azioni è che nessuna formazione partigiana ne ha mai
rivendicata la paternità. Per Osvaldo Sebastiani, segretario particolare di Mussoli·
n i dal 19 34 al 1941, va segnalato che tra il nutrito "commando" aurore del prele-
vamento suo e dei suoi documenti, il capo parlava francese, il che farebbe pensare
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