Page 362 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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              gravi singolarmente, non ebbero quella risposta che l'eroismo dei rimpa-
              triati ed il loro indubbio amor di  patria avrebbero certamente meritato.

                   Il problema degli IMI,  o Internati Militari Italiani in Germania, si
              pone, nel primo periodo sotto un duplice aspetto:  da una parte lo sforzo
              della  Repubblica Sociale Italiana di attingere,  a  partire da quella  consi-
              stente riserva di ex-militari, dei militari 'nuovi' da inserire nei quadri del-
              l' esercito repubblicano e,  dopo un congruo periodo di addestramento in
              Germania, da fare rientrare in Italia. Dall'altra, sempre in questo primo
              periodo, si tratta di considerare la massa dei non optanti per la R.S.I. nel-
              la  loro sofferta  qualità di  veri  e propri ostaggi  nelle  mani dei  detentori
              tedeschi, 'internati militari'  e non  'prigionieri', sottratti quindi alle  nor-
              mali tutele riservate ai prigionieri di guerra. I dati relativi a queste adesio-
              ni alla Repubblica Sociale Italiana che furono gestite da uno speciale Servizio
              di assistenza agli  internati militari italiani, SAlMI, diventato successiva-
              mente SAlE, Servizio di assistenza agli italiani all'estero, dimostrano il mas-
              siccio rifiuto di collaborazione degli IMI. Gli aderenti alle nuove formazioni
              militari della R.S.I., non raggiunsero, secondo dati uffficiali il due per cento,
              e ciò malgrado evidenti e pesanti ricorsi  al ricatto dell'imminente liber-
              tà.<O  Di queste vicende molti sono i documenti e le memorie, ma vale la
              pena di citare due relazioni inedite che sono state dimenticate nel quadro
              delle documentazioni relative agli IMI ed alle loro vicende. Voglio allude-
              re ai documenti finali 'sulle risultanze dell'esame della corrispondenza dei
              prigionieri di guerra e internati civili in Germania' che l'Ispettorato della
              Censura Militare, creato dalla Commissione Alleata a Napoli, nell'autun-
              no 1944, ha redatto sulla base dell'esame di una notevole quantità di let-
              tere controllate. Gli argomenti attorno ai quali si è soffermata l'attenzione
              dell'Ispettorato sono molti e vanno dalle condizioni di vita alla propagan-
              da fascista e nazista, dalle attività della C.R.I. alle incursioni alleate in Ger-
              mania, ma ciò che sembra interessante qui segnalare è l'atteggiamento di
              rifiuto riferito in molta corrispondenza, non solo a proposito dell'arruola-
              mento nelle  formazioni militari della  R.S.I.  da parte degli  internati, ma
              anche del rifiuto di accettare ciò che i tedeschi offrivano come alternativa
              e cioè il divenire 'liberi lavoratori' in Germania. In seguito ad accordi in-
              tercorsi tra il governo repubblicano e quello tedesco, agli internati veniva
              offerta la possibilità di diventare liberi e civili lavoratori e di essere quindi



              (l)  Si  veda  E.  Scala,  La  riscossa  dell'esercito,  Roma,  1948,  p.  329.








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