Page 366 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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358 ROMAIN H. RAINERO
conferenza dei primi del gennaio 1945, presso il Rotary Club di Nairobi,
l'importanza affermando: "Nell'Africa Orientale abbiamo, oggi, la mag-
gioranza di quelli che Mussolini intendeva essere un esercito colonizzato-
re. Una notevole aliquota di questi uomini sono molto abili ed hanno svolto
un la v oro inestimabile, oltre che nelle attività al servizio dell'esercito, nel
lavoro di aziende agricole, promuovendo il sorgere di industrie seconda-
rie e rendendo l'Africa Orientale più autosufficiente di quello che non lo
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potesse essere prima della guerra" .< > Il ricorso a questa manodopera uti-
le e quasi gratuita diventava una vera fonte di resistenza al suo rimpatrio:
il tornaconto degli utilizzatori di questi 'prigionieri-liberi lavoratori' gio-
cò un ruolo non indifferente nei ritardi del loro rientro.
I prigionieri di guerra tornati in patria tornavano alla vita civile, e
come tali, essi entravano nella sfera delle competenze del Ministero del-
l' Assistenza Post-bellica il quale fu istituito (con D. L. del 21 giugno e del
31 luglio 1945) per riassumere e coordinare l'insieme delle attribuzioni
e delle competenze degli Alti Commissariati istituiti con scopi analoghi
nei periodi precedenti nonché dell'Alto Commissariato per i reduci (isti-
tuito con decreto legge del 1° marzo 1945) per occuparsi dei reduci dal
momento del loro collocamento in congedo.
Nel quadro di queste infrastrutture di accoglienza di questi militari
smobilitati nella loro qualità di ex prigionieri di guerra o di ex internati
militari, questi Alti Commissariati, e quindi questo Ministero per l'Assi-
stenza Post-bellica, orientarono la loro attività verso alcuni settori chiave
in favore della prima assistenza dei rimpatriati. Essa si rivolse innanzitut-
to verso l'assistenza sanitaria ai reduci che si svolse, sia attraverso l'istitu-
zione di speciali centri di accoglienza di emergenza, sia attraverso il ricorso
alle attrezzature ospedaliere ordinarie potenziate per queste attività. Per
gli IMI che transitavano attraverso il Brennero, venne costituito a Mera-
no, nel luglio 1945, un centro ospedaliero gestito dalla C.R.I. compren-
dente 13 ospedali con oltre 4000 posti letto. Le cifre totali di questa
assistenza confermano la cura ad oltre 31 000 reduci ammalati dei quali
una metà circa presso il centro di Merano. Un altro aspetto di questa atti-
vità a favore dei rimpatriati si realizzò attraverso un servizio di vettova-
gliamento con l'istituzione di speciali posti di ristoro nelle vicinanze dei
posti di frontiera terrestri e marittime e presso i comandi militari territoriali.
(4) F. G. Piccioni, Africa senza sole, Prato, Società Editrice Emiliana, 1964, p . 294.
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