Page 373 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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italiano una tutela che ne facesse oggetto di particolari previdenze ed in-
dennizzi. Il primo passo collettivo di organizzazione e di rivendicazione
fu compiuto con il raduno di Bari del 21 settembre 194 7 che meglio pre-
cisò alle autorità governative italiane le rivendicazioni dei 'profughi d'A-
frica'. Salutato da un telegramma di partecipazione del nuovo Presidente
del Consiglio Alcide de Gasperi in cui si esprimeva la solidarietà del go-
verno nei confronti delle richieste degli italiani d'Africa, il Convegno di
Bari richiese al governo di estendere ai beni abbandonati dai profughi le
disposizioni della legge del 1° giugno 1941, n. 164, sulle perdite dovute
a causa bellica in vista di un indennizzo dei beni che i fatti connessi alla
guerra avevano sottratto ai loro legittimi proprietari italiani. Questa riso-
luzione appare importante anche perché, a Bari, sembrò superata la pri-
ma posizione dei profughi, e cioè la richiesta di un loro ritorno nelle regioni
coloniali abbandonate, e quindi una caduta definitiva di una posizione
politica di cui il governo si era fatto forte in varie sedi internazionali per
richiedere il ritorno all'Italia delle proprie ex-colonie. Naturalmente que-
sta posizione non fu espressa chiaramente poiché, nell'ambito stesso dei
profughi dalle ex-colonie non mancavano coloro i quali aspiravano ad un
ritorno in quei territori ai quali la parte prima della Risoluzione finale
di Bari confermava il diritto all'indipendenza, pur con la riserva della 'guida
fiduciaria' dell'Italia sotto il controllo dell'ONO. Proprio in questo nuovo
quadro di autonomia-indipendenza veniva chiesta l'abrogazione 'del di-
vieto ingiusto ed inumano tuttora esistente' del ritorno dei profughi d'A-
frica 'alle loro case, alle loro famiglie, al loro la v oro'. 0 ?)
Naturalmente il governo si era già interessato al problema dei profu-
ghi: fin dal23 maggio 1944, a Salerno, il governo Badoglio aveva istituito
un 'Alto Commissario per l'assistenza morale e materiale dei profughi di
guerra'. Il documento peraltro aveva una applicazione piuttosto restritti-
va e pareva nel suo linguaggio non troppo chiaro volersi riferire solo al
territorio nazionale sconvolto dalla 'tragica situazione determinatasi dopo
la conclusione dell'armistizio dell'8 settembre 1943 e dopo la dichiarazio-
ne di guerra alla Germania'. Nulla, se non per analogia, veniva creato per
qualificare di 'profugo' anche colui che si trovava in tale situazione, ma
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a partire da crisi non collocate nel territorio nazionale.0 l
(17) Si veda il documento nei Verbali del Consiglio dei Ministri luglio 1943 - maggio 1948,
vol. II, Roma. Si vedano molti elementi in Africa, del 15 ottobre 194 7 e specialmen-
te l'articolo di fondo Il raduno dei profughi d'Africa a Bari, p. 177.
(18) Si veda il documento nei Verbali del Consiglio dei Ministri, luglio 1943 -maggio 1948,
vol. II, Roma. Presidenza del Consiglio, 1994, p. 148-150.
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