Page 384 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               e industria) e nel terziario (commercio,  credito, assicurazioni, servizi,  li-
              bere professioni). Il governo Bonomi, entro il giugno del  1945, raddop-
               piò l'aliquota di prelievo sui terreni. L'imposta sui redditi dominicali venne
               aumentata dal 5 al  l O%  e quella sui redditi agrari passò dal  l O al 20% .
                   Contemporaneamente, fu  avviata una revisione degli estimi per ten-
              tare di adeguarne i valori a quelli in continua crescita dei prodotti agrico-
              li. L'imposta sui  fabbricati,  viceversa,  non  potè subire aumenti a  causa
               del perdurante blocco dei canoni d'affitto. L'imposta di ricchezza mobile
              venne portata dal 24 al 30 % e i redditi di capitale e lavoro, fino ad allora
               tassati al  18%, vennero aumentati al 2 5 %. (2) Venne anche introdotta una
               maggiore progressività. Sui redditi personali inferiori alle cento mila lire
              l'anno l'aliquota  di  prelievo  venne  attenuata;  per contro,  al  di  sopra di
               quel limite,  venne  inasprita al  punto da raggiungere addirittura il  75%
               dell'imponibile massimo. Infine, l'imposta generale sull'entrata (IGE) dal
               2  venne  portata  al  4% .

                   A parte l'inasprimento delle aliquote, nel tentativo solo in parte riu-
               scito di allineare i prelievi ai redditi monetari oltremodo gonfiati dal pro-
               cesso inflattivo, il principale ostacolo all'ottenimento di un incremento del
              gettito era rappresentato dall'inadeguatezza della burocrazia fiscale.  Scri-
               veva Luigi Einaudi in proposito: "Non si improvvisano nuovi ragionieri,
               nuovi agronomi, nuovi ingegneri capaci di fare buone stime e,  soprattut-
               to,  non si  improvvisano quando i migliori tra i giovani tendono a batta-
              glie  dure per la  salvezza  del  paese"  (evidentemente,  si  riferiva  alla  lotta
               di  resistenza).
                   Del resto, continuava Einaudi, "il vero problema è l'accertamento ...
               i vecchi contribuenti il cui nome figura  nei ruoli delle imposte, non sono
               probabilmente fra coloro i cui redditi sono aumentati. Coloro che aveva-
               no  case,  terreni,  negozi,  industrie al sole,  non di rado sono stati danneg-
              giati da bombardamenti o hanno avuto i redditi vincolati da leggi  (come
               il blocco dei fitti), o tirano la vita coi denti come gli impiegati e i percetto-
               ri  di  tutti  i  redditi  fissi".  <3l
                   Il secondo potente fattore inflattivo, questo eminentemente congiun-
               turale, consisteva nel crollo dei volumi di merci prodotte nell'anno 1945.
               Se  si guarda all'agricoltura, il  settore portante dell'economia italiana del


               (2)  E.  Di Fenizio,  Qualche dato  su  moneta e finanza in  Italia,  Milano-Varese-Roma,  1945,
                  p.  25 .
               (3)  Cit.  in  E.  Di  Fenizio,  Qualche dato,  cit.,  p.  31.








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