Page 387 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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un'evenienza talmente temuta dall'istituto centrale di emissione da indur-
ne i massimi dirigenti a valutare seriamente l'ipotesi di un cambio delle
specie monetarie italiane.
Un inventario dei danni sofferti a causa della guerra ne avrebbe in
seguito messo in chiaro la limitata portata: in media andò perduto solo
1'8 % in valore degli impianti industriali. Danni ben maggiori aveva ri-
portato invece il sistema dei trasporti: il 48 % della rete ferroviaria e il
50 % del materiale rotabile erano fuori uso. Il problema maggiore però
era dato dalle carenti disponibilità delle fonti energetiche. Scomparsa la
Germania, come fornitrice di carbone minerale non restava che l'Inghil-
terra, che però a quell'epoca non era ancora in condizione di riprendere
le esportazioni.
In attesa dell'arrivo degli alleati e dell'istaurazione di un governo le-
gittimo, il CLNAI emanò una serie di circolari volte a regolare la transi-
zione nell'idea che, come ebbe a dichiarare Di Fenizio in un accorato appello
alle popolazioni del Nord; "non vi sono altre alternative, l'Italia, il nostro
Paese, crede e dimostra di sa persi governare e poter così tener alta la fron-
te - e chi parla è convinto che potrà farlo - o dovrà subire quanto gli
imporranno" . <9>
Le circolari prescrivevano l'osservanza scrupolosa degli orari di la-
voro da parte dei pubblici funzionari e di quanti esercitavano attività di
pubblico interesse; vietavano i licenziamenti; proclamavano il blocco dei
prezzi e dei salari e quello di merci e di scorte appartenenti ad ammini-
strazioni militari o civili tedesche o della Repubblica Sociale. Vennero inoltre
prescritte la denuncia di automezzi privati e la sospensione, dal 28 aprile
1945, di ogni ordine di pagamento emesso da Tedeschi o da autorità re-
pubblicane. All'arrivo delle truppe alleate tutte le ordinanze erano già pie-
namente operative e la situazione, tutto sommato, risultava sotto controllo.
Il rapido dissolversi dei quadri amministrativi della repubblica di Salò
contribuì a risolvere di fatto un problema che da più di un anno assillava
le autorità monetarie ed il governatore della Banca d'Italia. Si trattava della
questione del cambio della moneta che, originata, come si è detto, dal ti-
more che, proseguendo la guerra, l'esercito tedesco inondasse l'alta Italia
di banconote stampate in Germania, col passare del tempo aveva assunto
il profilo di una misura di politica economica che, secondo l'opinione di
(9) Cit. in M. Ferrari-Aggradi, La svolta.
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