Page 425 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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L'ESERCITO ALL'INDOMANI DELLA LIBERAZIONE
RlCCARDO TREPPICCIONE
Terminate le ostilità in Europa 1'8 maggio 1945, lo stato caotico in
cui la guerra aveva gettato la vita nazionale era quanto mai preoccupante.
I vuoti da essa lasciati nel sistema economico e sociale, con un clima
di ordine pubblico che si potrebbe definire incandescente ed esplosivo,
lasciarono prevedere che l'Italia avrebbe potuto risollevarsi solo a prezzo
di pesantissimi e lunghi sacrifici.
In particolare l'opera di ricostruzione dell'Esercito imponeva la con-
tinua ricerca del giusto equilibrio tra la risoluzione dei problemi a carat-
tere immediato come quelli della riorganizzazione territoriale, della bonifica
delle zone minate, della smobilitazione e della tutela dei nostri interessi
in relazione alle prevedibili imposizioni del Trattato di Pace e la sollecita
creazione di uno strumento di difesa che, pur rimanendo vincolato alle
clausole armistiziali, fosse in grado di garantire subito la sicurezza interna
(ordine pubblico) e trasformarsi facilmente, dopo la firma del Trattato stes-
so, in quell'Esercito di qualità che sia gli Alleati, sia il Governo italiano
ritenevano idoneo al ruolo destinato all'Italia nella nuova situazione inter-
nazionale che si era venuta a creare nel dopoguerra.
Tale opera doveva necessariamente iniziare dalla struttura che aveva
l'Esercito di Liberazione alla data dell'8 maggio 1945 e procedere per fasi
successive in relazione alle direttive degli Alleati.
Essa peraltro era fortemente condizionata dal problema rappresenta-
to dalla smobilitazione delle forze alleate e dal contemporaneo scioglimen-
to di buona parte dei reparti italiani, quelle Divisioni ausiliarie che avevano
costituito "il grande Esercito delle retrovie"
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