Page 454 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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              l'Air Vice Marshal LE.  Brodie, capo della A.F.S.C., tale che, il Dottor Ce-
              volotto,  Ministro  dell'Aeronautica,  il  30 luglio  1945  scrisse  all'Air  Vice
              Marshal  Brodie  una  accorata  e  decisa  lettera  che  concludeva  dicendo:
                   "Sorpreso perché non ritenevo che potessero esistere particolari ra-
              gioni per vietare un nuovo corso di istruzione per l 0-15 allievi, addolora-
              to perché la  decisione di tale gravità che si  ripercuoterà sensibilmente su
              tutta la vita avvenire dell'Arma. Le sarei perciò molto grato se volesse nuo-
              vamente  fare  presente la  necessità  che  l'autorizzazione  per la  frequenza
              sia concessa, tanto più che ciò non potrà impegnare le eventuali decisioni
              che  potranno  essere  prese  nel  trattato  di  pace".
                   Il concorso, fu comunque bandito nell'estate del1945, ed i 15 allievi
              ammessi in Accademia diedero vita  nel febbraio  1946 al  corso Centauro
              II. Il primo dei corsi regolari dell'Accademia Aeronautica del secondo do-
              poguerra ebbe inizio  nella  sede  di  Nisida ove l'Accademia  dovette  inse-
              diarsi in quanto la sua vecchia sede di Caserta era occupata dal Quartiere
              Generale  del  Comando  anglo-americano  in  Italia.
                   L' A.F .S.C.  insisteva,  inoltre,  sulla  assoluta  proibizione per le  indu-
              strie aeronautiche italiane di costruire aerei e motori senza la  preventiva
              autorizzazione  degli  Alleati.

                   La guerra contro il Giappone intanto continuava, e l'Italia aveva pre-
              sentato  regolare  dichiarazione  di  guerra  alla  potenza  del  Sol  Levante.

                   1124luglio 1945, allo scopo di trovare consensi nell'ambito delle Na-
              zioni Unite, poter revocare le limitazioni imposte dall'A.F.S.C. e assicura-
              re  la  sopravvivenza  dell'Aeronautica  italiana,  lo  S.M.  della  R.  A.  inoltrò
              una  proposta  per la  partecipazione di  regolari  reparti  aerei  italiani  alla
              guerra  in  Estremo  Oriente.
                   Si trattava di una Unità Aerea basata su 2 Stormi da B.T. (Bombar-
              damento Terrestre)  (4 gruppi - 8  squadriglie  con  72  velivoli),  3  Stormi
              da C.T. (Caccia Terrestre) (9 gruppi, 18 squadriglie con 216 velivoli), tut-
              to il materiale aereo doveva essere fornito  dagli Alleati.  In alternativa al-
              l'invio  dell'Unità  Aerea  italiana  per  le  operazioni  contro  il  Giappone,
              qualora ragioni politiche non lo avessero permesso, i reparti di questa Unità
              avrebbero potuto operare nel Mediterraneo per conto delle Nazioni Unite
              e così sollevare le  forze  aeree alleate da alcuni gravosi impegni in questo
              Teatro.
                   La proposta della R. A. cadde nell'agosto successivo a seguito del lan-
              cio della  prima bomba atomica della  storia. Il  6  agosto,  infatti un bom-








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