Page 455 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               L'AERONAUTICA ITALIANA  ALL'INDOMANI  DELLA  LIBERAZIONE

               bardiere strategico B.29 dell'U.S.A.A.F. lanciò su Hiroshima un ordigno
               atomico,  tre giorni  dopo  su  Nagasaki  ne  venne lanciato  un  altro.  Il  10
               agosto 1945, il Giappone si convinse così ad accettare la resa senza condi-
               zioni con notevole anticipo di quanto sarebbe successo col solo  uso delle
               armi convenzionali, salvando migliaia e migliaia di vite umane alle Forze
               Armate  americane  in  Estremo  Oriente.
                    L'avvento dell'arma atomica prima e di quella nucleare poi, cioè del-
               le armi di distruzione di massa, rivoluzionò l'arte della guerra e l'arte del-
               la  pace:  anche  il  mantenimento della  pace  è una scienza  ed  un'arte,  sia
               pure tutta da "imparare". Il risultato che poteva ottenersi con i grossi qua-
               drimotori tipo Lancaster degli Inglesi e B.1 7 e B.29 degli Statunitensi, im-
               piegati in formazioni di centinaia di velivoli armati con migliaia di tonnellate
               di bombe convenzionali contro uno stesso obiettivo, aveva dato corpo alla
               dottrina aerea del Douhet e del Mitchell. Dopo Hiroshima lo stesso risul-
               tato  lo  si  può  ottenere  con  l'impiego  di  un solo  bombardiere  dotato  di
               una sola  bomba atomica o  nucleare.  Ciò ha conferito una  nuova dimen-
               sione al potere aereo. Dimensione che esalterà la concezione aerostrategi-
               ca espressa dal Douhet. Una tale forza  aerostrategica allora ed oggi  però
               può essere realizzata solo dalle grandi potenze mondiali. Essa nel contem-
               po non eliminerà le necessità di un'aviazione selettiva o tattica accessibile
               alle  piccole  e medie  potenze  in  accordo  alla  teoria  dell'italiano  Mecozzi
               e  del  francese  Rougeron.
                    La Regia Aeronautica, che era entrata in guerra con concezioni pret-
               tamente  douhettiane, mancando dei  necessari  mezzi  aereo-strategici,  sia
               per qualità  e  quantità,  ebbe  un  impiego  prevalentemente  mecozziano  e
               dovette  dare  "l'addio  ai  sogni  di  gloria".
                    L'avvento dei bombardieri strategici, dei missili, dei caccia a reazio-
               ne e delle armi di distruzione di massa ad opera dei Tedeschi e degli Anglo-
               Americani,  comportò nel secondo dopoguerra una  ristrutturazione delle
               forze  aeree  dei  principali paesi  ad una  revisione  dei  concetti  dottrinari.
                    Negli Stati Uniti d'America nascerà nel  1947 l'U.S.A.F. quale forza
               aerea indipendente rispetto alle tradizionali forze armate di superficie sta-
               tunitensi.  Ciò, indirettamente porterà acqua al mulino degli aviatori ita-
               liani che si battevano per il mantenimento dell'Aeronautica Militare quale
               forza  armata  indipendente  rispetto  all'Esercito  e  alla  Marina.
                    In vista  del trattato di pace con l'Italia s'imponeva agli  uomini del-
               l' Aeronautica un  nuovo  sforzo  molto capillare e vigoroso  per assicurare








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