Page 458 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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               della  R.A.  Molti  di  essi  successivamente  rientrati  in  servtzw,  sia  pure
               penalizzati nella carriera, si  dimostrarono validissimi istruttori e coman-
               danti  ai  vari livelli  fino  a  quello  di  brigata  aerea.
                   Essi furono utilissimi nella ristrutturazione e nel potenziamento del-
               l' aeronautica militare italiana, specie dopo il 1949, quando l'Italia, entra-
               ta a pieno titolo nell'Alleanza Atlantica,<9l poté finalmente avere forze aeree
               di  primissimo  ordine.
                   Nell'immediato dopoguerra il più importante problema che lo Stato
               Maggiore della  R.A. dovette affrontare fu  proprio quello  della  sopravvi-
              venza e della ristrutturazione organica della forza armata in relazione alle
               nuove realtà del tempo di pace e alla situazione geopolitica ed economica
               dell'Italia.
                   Dal punto di  vista  del personale bisognava procedere da una parte
               allo  sfollamento di  migliaia  e migliaia  di  uomini,  ufficiali  e sottufficiali,
               che vennero così restituiti alla vita civile, in un momento non certo facile
               per trovare altro lavoro, dall'altra parte bisognava procedere alla riquali-
               ficazione  e all'addestramento  del  personale che  rimaneva  in  servizio  se-
               condo  i  nuovi  standard e le  ultime  esperienze  fatte  in guerra.
                   Lo  spirito e l'addestramento raggiunti  negli  ultimi 20 mesi dal per-
               sonale dei  reparti che  avevano  operato  nell'ambito dell'Unità Aerea era
               di livello altissimo e costituivano un patrimonio nazionale di inestimabile
              valore. Questi uomini volevano che la R.A. venisse riorganizzata su criteri
               operativi di alta efficienza e non gradivano il rientro in servizio di coloro
               che nei 20 mesi di cobelligeranza erano rimasti a Roma o d'intorni in at-
               tesa  degli  eventi.
                   La linea di volo, quasi tutta basata sui velivoli più intensamente im-
               piegati nella Guerra di Liberazione, ormai logori e pericolosi, doveva es-
               sere  ammodernata  con  l'acquisizione  di  nuovi  velivoli.

                   Nel  contempo  però  permaneva  il  veto  degli  Alleati  a  costruire,  da
               parte dell'industria  italiana,  nuovi  velivoli  da  combattimento.



               (9)  Personalmente, entrato in Aeronautica nel  1949, ho avuto la  fortuna di avere come
                  comandanti i migliori ufficiali che nella 2•  Guerra Mondiale combatterono sia nelle
                  file della R.A. (Moci, Fanali, Piccoloneni, Annoni, Cavallara ecc.) ed in quelle A.N .R.
                  (Guidi, Ballagambi, Di Lollo ecc.), dai quali ho imparato molto e avuto informazio-
                  ni di prima mano sui fatti  dell'aeronautica italiana nella Seconda Guerra Mondiale
                  e  nell'immediato  dopoguerra.








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