Page 462 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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                   Il generale Aimone Cat, con chiarezza di idee ed eccezional~ equili-
              brio di giudizi, seppe bene riorganizzare l'Aeronautica italiana.  Con fer-
              mezza e diplomazia egli seppe anche ben divulgare e valorizzare, in campo
              nazionale e alleato, l'attività compiuta dai reparti della Regia Aeronautica
              nel corso della Guerra di Liberazione. Egli dimostrò, con documenti pro-
              banti, che fu l'Aeronautica di sua iniziativa, ben prima dell'Esercito e della
              Marina, e prima che venissero presi gli accordi con gli Alleati a intrapren-
              dere azioni di guerra contro i Tedeschi, continuando ad operare ininter-
              rottamente  fino  al  maggio  1945,  cioè  fino  alla  conclusione  della  guerra
              in  Europa.
                   L'Aeronautica, all'indomani della liberazione, dovette "combattere"
              una lunga  battaglia per la  sua  continuità quale arma autonoma ed  indi-
              pendente nei  confronti dell'Esercito  e della  Marina e  nei  confronti  delle
              aeronautiche dei paesi vincitori della seconda guerra mondiale. E la vinse.
              Fra gli altri problemi, oltre a quelli dei velivoli, delle limitazioni e control-
              li  della A.F.S.C.  e del ritorno dei  prigionieri di guerra dovette affrontare
              anche quello molto delicato e doloroso della discriminazione degli ufficia-
              li  che avevano  operato al  Nord  nei  reparti dell'A.N.R.  e anche  nei  con-
              fronti  di  quelli  che  erano  rimasti  a  "guardare  dalla  finestra".
                   Mantenendo amichevoli rapporti con gli aviatori alleati, rapporti di
              reciproca stima consolidati in circa due anni di intensa ed esaltante attivi-
              tà bellica in comune, l'Italia,  il  l O febbraio  194 7,  alla  firma  del trattato
              di  pace  con  le  potenze  alleate,  poté conservare  la  sua  unità  nazionale  e
              le  sue  forze  armate.
                   L'Aeronautica italiana, benché ridotta, era divenuta molto efficiente
              ed aveva le  premesse per un rapido potenziamento in sintonia col nuovo
              sviluppo  tecnico-operativo.
                   L'Italia  così  ottenne condizioni  decisamente  meno gravose  rispetto
              a  quanto  fu  possibile  alla  Germania  ed  al  Giappone.
























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