Page 461 - L'Italia in Guerra. Il sesto anno 1945 - L’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi. (1945-1995)
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L'AERONAUTICA ITALIANA ALL'INDOMANI DELLA LIBERAZIONE 453
trando nei limiti imposti dal Trattato di Pace. In tal modo si guadagnava
lavoro per l'industria aeronautica italiana e moneta pregiata per il Paese.
Dopo di che un po' alla volta, vennero a cadere i controlli degli Al-
leati e col ritiro delle truppe d'occupazione anglo-americane dal territorio
italiano, il nostro Paese riacquistava quasi totalmente la sua sovranità na-
zionale eccetto che per Trieste, parte della Venezia Giulia e della Dalma-
zia, che continuavano ad essere occupate dagli jugoslavi.
6. Considerazioni conclusive
Nel 1945 si cominciarono a tirare le somme dei risultati positivi e
negativi della politica italiana e degli altri Stati europei negli anni trenta
e nella prima metà degli anni quaranta.
1110 giugno del'40, il25 luglio e 1'8 settembre del'43 ed il25 aprile
e 1'8 maggio del '45, con le decisioni, fauste o infauste, prese in quei gior-
ni, segnano date che gli Italiani e anche gli Europei non possono dimenti-
care. La Seconda Guerra Mondiale segnò la fine della leadership mondiale
da parte dei Paesi dell'Europa Occidentale.
All'indomani della liberazione l'Italia cominciava ad uscire dal tun-
nel degli errori strategici commessi ai vertici dello Stato e ai vari livelli
dell'organizzazione nazionale, compresa quella aeronautica.
Gli aviatori italiani, in verità, uscivano a viso alto dalla tragedia del-
la Seconda Guerra Mondiale.
Nel singolo atto tattico risultavano spesso vincitori. Nel corso della
guerra l'Aeronautica italiana per numero, e qualità dei velivoli e per orga-
nizzazione si dimostrò quasi sempre insufficiente nei confronti dei com-
piti che le venivano affidati.
La lealtà ed il valore dimostrato nonché il contributo di sangue e di
sacrifici dati dagli uomini della Regia Aeronautica nei venti mesi di cobel-
ligeranza italiana alla vittoria degli Alleati in Europa, però non potevano
essere dimenticati o sottovalutati. Nel contempo la fiducia degli aviatori
italiani in se stessi, nell'Aeronautica, nell'Italia rinnovata e negli Alleati
non poteva non essere premiata. Questi uomini con il loro coraggio, la
loro abilità, il loro addestramento e la loro lealtà alla Patria e alla causa
degli Alleati, pur dopo la sconfitta inevitabile dei primi 39 mesi di guer-
ra, non potevano non riportare l'Italia nel consesso delle nazioni civili.
Nelle grandi vicende della storia della civiltà alla fine dei conti infatti è
sempre il valore dell'uomo quello che conta.
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