Page 18 - GUIDA AGLI ARCHIVI DELL’UFFICIO STORICO DELL’AERONAUTICA MILITARE
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PREFAZIONE - PAOLA CARUCCI
diversi fondi e altri di diverse provenienze siano riuniti in uno stesso fondo in
ragione di una materia unificante.
Questa peculiarità implica che non sia corretto smembrare i fondi così costituiti ai
fini della ricostruzione del processo di produzione della documentazione di ogni
singolo ente, mentre è particolarmente necessaria un’analisi diplomatica delle
carte che permetta di identificarne la provenienza, studiando l’organizzazione e le
funzioni dei soggetti produttori per comprendere quale sia stato lo specifico
processo di sedimentazione che di fatto ha scompaginato l’ordine originario e
dato vita a nuove concentrazioni di documenti prodotte da enti diversi. Ne
consegue che la redazione della guida sia particolarmente complessa.
Risulta, pertanto, molto opportuna la scelta operata dall’Autrice di aver dedicato
circa la metà del volume alla storia dell’ente conservatore, l’Ufficio storico del-
l’Aeronautica militare, articolata in partizioni cronologiche entro cui vengono evi-
denziati i momenti salienti dell’evoluzione dell’ente, le funzioni, l’inquadramento
istituzionale, i progetti e le iniziative per la creazione del Museo storico e, per
quanto riguarda l’Archivio storico, le modalità di acquisizione dei fondi, dando
altresì adeguato spazio alla normativa per l’accesso ai documenti.
La Sezione storica, istituita il 25 gennaio 1926, e poi, dal 1928, l’Ufficio storico
dovranno fare i conti fin dall’origine con “la difficoltà di controllo sugli archivi
prodotti dai vari enti militari dipendenti, combinata con l’assenza di una chiara
idea conservativa” (p. 5). Del resto la funzione prioritaria dell’Ufficio storico era
quella di procedere alla “redazione della storia completa della cooperazione della
nostra Aviazione alla vittoria della Grande Guerra” (p. 15), quando cioè l’Aeronautica
militare non aveva ancora una propria autonoma organizzazione istituzionale e
amministrativa. Il sopraggiungere di altre funzioni – determinate anche dai tempi
brevissimi per il versamento delle carte – quali l’aggiornamento della posizione
matricolare di militari in servizio presso le altre Forze armate o che avevano
partecipato alla Guerra di Libia e alla Prima guerra mondiale, nonché la ricerca
per la liquidazione di pensioni, riassunzione in servizio o altro rendevano
preminente la funzione giuridico-amministrativa rispetto a quella storica e culturale.
L’Autrice mette bene in evidenza come, fin dal primo regolamento del 1927,
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