Page 19 - GUIDA AGLI ARCHIVI DELL’UFFICIO STORICO DELL’AERONAUTICA MILITARE
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l’obiettivo prioritario dell’Ufficio storico sia la raccolta e lo studio dei documenti
diretto all’elaborazione della “storia” dell’Aeronautica, obiettivo che – a prescindere
dalla effettiva difficoltà per il recupero dei documenti per la storia anteriore al-
l’istituzione dell’Ufficio storico – implica una selezione mirata a fini informativi e
divulgativi e alle scelte editoriali perseguite che privilegia la documentazione di
carattere operativo. Mancano, infatti, regole per la destinazione degli archivi non
più correnti, mentre si danno norme specifiche per l’invio delle memorie storiche
e poi anche per la compilazione dei diari storici, che troveranno una puntuale
disciplina nel 1939, che verrà ulteriormente precisata e articolata con l’entrata in
guerra, mentre ulteriori disposizioni verranno emanate per la redazione anche di
altre tipologie documentarie. Gli enti compilatori, tuttavia, pressati dalle esigenze
belliche non mostreranno sempre una adeguata accuratezza nella redazione dei
diari storici e nella raccolta degli allegati. La mancanza di personale, inoltre, non
favoriva una corretta conservazione e descrizione dei documenti che, in quantità
cospicua, venivano ormai a concentrarsi nell’Ufficio storico.
Le vicende belliche della Seconda guerra mondiale si riflettono ovviamente anche
nella documentazione dell’Aeronautica con la presenza sul territorio nazionale, a
seguito dell’armistizio, di istituzioni della Repubblica sociale e del Regno del
Sud. Nella documentazione di quest’ultimo si riflette anche la partecipazione
delle Forze aeree a fianco degli Alleati.
Nel dopoguerra cambia l’organizzazione ministeriale, con l’istituzione del Ministero
della difesa in cui verranno a confluire i tre dicasteri della Guerra, della Marina e
dell’Aeronautica, anche se per circa due decenni rimarranno in vigore le precedenti
strutture. L’Ufficio storico dell’Aeronautica riesce ad evitare nel 1959 la fusione
con l’Ufficio studi dello Stato maggiore, anche se permangono la precarietà
logistica e l’ormai cronica insufficienza quantitativa e qualitativa delle risorse
umane.
L’Autrice considera giustamente “fondamentale per quella metamorfosi degli
uffici storici che ha consentito un loro allineamento, tuttora da perfezionare, con
le altre istituzioni conservative pubbliche, in primo luogo con gli Archivi di Stato”
(p. 99) l’istituzione del Gruppo di lavoro per il coordinamento interforze dell’attività
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