Page 14 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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               pretesa dovrebbe essere meno ostica… almeno questa è la speranza! In questo modo coglierei
               anche l’invito di un fiducioso Marzetti, che – nell’autorecensione del suo terzo volume sugli
               elmetti proprio sulle colonne di Uniformi & Armi – auspicava un futuro passaggio di testimone
               a qualche studioso più giovane. 21

                                                                                          Giovanni Cecini


                  N.B. Per una migliore comprensione dei differenti modelli esaminati, in questo testo si è sovente
               preferito identificare le versioni degli elmetti con la prevalente nomenclatura in uso oggi tra gli
               addetti ai lavori. Va quindi preso con qualsiasi eventuale beneficio o licenza l’utilizzo del termine
               Adrian per la versione italiana del precedente elmetto francese o la classificazione dei sotto modelli
               15, 15-16 o 16, quando in realtà nelle diverse epoche coeve all’uso essi venivano comunemente (e
               sommariamente) riconosciuti solo con le espressioni «elmetto metallico tipo francese» o «vecchio
               tipo». In questo modo, senza troppo snaturare la documentazione e la normativa d’epoca, si vuole
               cercare di abbozzare una classificazione comprensibile. Del resto essa, ancora con il famoso dettato
               del Giornale Militare del 26 giugno 1937, non era del tutto precisata e in verità mai lo sarebbe stata
                                                                                                22
               a proposito degli elmetti nazionali della Grande Guerra, impiegati in Italia fino al 1945.
                  In questo modo – a onore del vero – va dato merito ai collezionisti di militaria, che in modo
               empirico hanno tentato negli anni, forse senza una particolare consapevolezza, di risolvere questa
               imprecisione normativa, raggiungendo un risultato più che accettabile anche in ambito storico-isti-
               tuzionale.



















                                                           Curioso modello 16 ornato con un non meglio precisa-
                                                            to fregio rosso, raffigurante un’aquila stilizzata avvol-
                                                            ta da due serti di alloro. Essendo custodito presso il
                                                             museo della Scuola del Corpo forestale dello Stato di
                                                             Cittaducale, si può ipotizzare un suo uso nella Milizia
                                                             forestale, anche se il fregio ricorda piuttosto un Cor-
                                                              po aeronautico. Infine l’assenza di qualsiasi tipo di
                                                                corona complica le possibili ipotesi. Rimane quin-
                                                                di uno dei vari misteri, ancora aperti, che questa
                                                                ricerca non è riuscita a svelare.








               21  P. Marzetti, Analisi di un libro in «Uniformi & Armi», n. 74, maggio 1997, p. 59.
               22  E. Bossi-Nogueira, L’elmetto Italiano 1915-1971, op. cit., pp. 10-11; S. Ales, Il copricapo della Cavalleria
                   italiana dal 1861 al 1943, op. cit., p. 131.
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