Page 197 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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ANNI TRENTA 197
Infine la Smalteria & Metallurgica Veneta, già attiva nell’allestimento dei prototipi soprac-
cennati e dei classici 33, ipotizzò nel 1939 la produzione di una nuova Cuffia elastica regolabile
per elmetti. Tale manufatto, negli intenti dei proponenti, avrebbe sostituito l’onerosa necessità
di avere a disposizione numerose taglie interne, non intercambiabili tra loro. Questa cuffia era
invece montata su un nastro metallico flessibile, che allargava o restringeva i settori di cuoio e
gli spessori di feltro. Poteva essere abbinata anche con la maschera antigas, le cui cinghie non
andavano a ostacolare l’aderenza alla testa. In più il soggolo si fissava a moschettone, molto più
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pratico della tradizionale fibbia ad ardiglione. Di tutte queste invenzioni, come per il passato,
non si ha nessuna notizia di reale adozione.
Il mistero dell’elmetto Greco
Migliore e relativa fortuna, rispetto ai precedenti prototipi, ebbe invece il cosiddetto modello
34/39 più noto con il nome di elmetto Greco. A questo punto vale la pena soffermarsi su questa
specifica tipologia, rischiando di andare fuori dal seminato, perché ci troviamo di fronte a un
autentico mistero italiano, a metà strada tra la leggenda metropolitana e lo scoop collezionisti-
co. Chi scrive ha tentato di vederci chiaro. Come risultato ha trovato invece ancora più nebbia
davanti, convinto però che prima o poi si farà migliore luce su questo particolare aspetto.
La versione ufficiale o, meglio sarebbe dire, la vulgata, certificata anche dal sito internet
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dell’Esercito Italiano, vuole che la calotta di tale modello venisse prodotta in Italia. Più nello
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specifico fu la ditta Pignone di Firenze a realizzarla e in Patria venne impiegata debitamente
assemblata con imbottitura nazionale (del 31 o del 33) probabilmente solo da alcune unità della
Guardia alla Frontiera e dalla V Legione
Goffredo Mameli della Milizia Univer-
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sitaria a Napoli. Non avendo ottenuto
i risultati sperati, il modello venne però
presto esportato in quantità verso lo Sta-
to greco (origine della denominazione) in
tempi non sospetti, quando Roma vende-
va ancora materiale bellico ad Atene. Qui
il modello sarebbe stato completato con
un’imbottitura originale ellenica. Come
vedremo nell’apposito paragrafo, sarà
oggetto di preda bellica italiana, durante
la campagna dell’Epiro, ricondizionato e
utilizzato quindi da corpi e reparti di se-
conda linea del Regio Esercito e successi-
vamente da variegate formazioni militari
della Repubblica Sociale Italiana.
Questa è versione riportata da Mar-
zetti, da Bossi-Nogueira, da Priero, da
273 Ibidem, b. 3895, f. 377278, domanda 8255/1939.
274 http://www.esercito.difesa.it/storia/Pagine/greco-e-mod-42.aspx
275 AA.VV., Les casques de combat du monde entier de 1915 à nos jours, op. cit., p. 130.
276 E. Bossi-Nogueira, L’elmetto italiano, op. cit., pp. 17, 43.

