Page 23 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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LE ORIGINI 23
Colpi subiti e relativi traumi con modello Adrian
combattente. Per questo motivo venne riservata come accessorio di nicchia solo per alcune ve-
dette, particolarmente esposte, ma di fatto sedentarie.
La maschera protettiva o visiera d’assalto Dunand venne creata dai due fratelli da cui prese
il nome, nel corso del 1916. Era di lamierino dello spessore di 0,6/0,7 mm e presentava una
leggera bombatura, seguendo la stessa curvatura della visiera anteriore dell’elmetto, a cui si
agganciava, tramite una cinghietta di cuoio. Contribuiva a dare un ennesimo tocco medioevale
alla bardatura del militare in trincea. Si sviluppava infatti in una parte piena fissa e in un reticolo
mobile a fenditure orizzontali, per coprire gli occhi, mantenendo però la visuale. Ne esistevano
vari modelli, tutti però della medesima concezione. 34
Il paraorecchie/guance Lippmann invece era costituito da due lastre di acciaio protettive a
forma di scudo con imbottitura, che si calzavano a penzoloni ai lati del viso. A prima vista sem-
bravano le grandi orecchie di un cane bassotto. Venivano applicate, tramite passanti metallici, a
un cerchio ferroso o a una cinghia di cuoio, che fasciava la circonferenza della calotta.
34 Visiere ed elmetti Dunand 1916-18, in «Uniformi & Armi», n. 33, 1993, p. 43. E. Bossi-Nogueira, L’elmetto
Italiano 1915-1971, op. cit., pp. 11-12, 30; A. Torre, op. cit., p. 130.

