Page 49 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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PRIMA GUERRA MONDIALE 49
to, dopo il citato articolo della Rivista Militare, fu invece quello espresso dall’addetto militare
italiano a Parigi. Il colonnello brigadiere Giovanni di Breganze, il 3 maggio 1916, durante una
sua visita sul fronte di Verdun ebbe a commentare positivamente l’Adrian: «L’elmo adottato
ha dato ottime prove. E’ parere concorde dei medici e di tutti i comandanti di reparto che sono
diminuiti grandemente di numero e di gravità i casi di ferite alla testa». 73
Nel frattempo, durante i primi mesi del 1916 le rappresentanze politiche e militari italiane
sollecitarono altri invii di elmetti dalla Francia. Il 14 marzo venne segnalato che, di un ordi-
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nativo di 800.000 pezzi, ne mancavano ancora 300.000, attesi entro la fine del mese. Viste le
ristrettezze economico-industriali internazionali, le relazioni italo-francesi iniziarono a preve-
dere pure cessioni di materie prime in cambio di materiale finito. E’ così che, oltre a quanto
convenuto in una non meglio precisata conferenza bilaterale avvenuta il 29 marzo 1916, nelle
settimane successive il Comando Supremo ottenne l’invio di altre partite di elmetti, a fronte
dell’impegno di consegnare alla Francia 3.700 tonnellate di acciaio. Ai primi di maggio venne
tuttavia registrato, presso il ministero italiano della Guerra, l’inadempienza per la pattuita con-
segna di 150.000 copricapi transalpini. Ciò era probabilmente giustificato dal fatto che Roma,
ottenendo una moratoria, era ancora in debito verso l’impegno di consegnare il quantitativo
complessivo dell’acciaio. 75
Questa progressiva importazione e distribuzione ai reparti rimaneva per il momento ancora
73 AUSSME, G29, b. 42, f. 2, Rapporti trasmessi nel 1916, visita a Verdun 3-4 maggio.
74 MCRR, b. 954, f. 8, doc. 8.
75 Ivi, b. 951, f. 5, doc. 5, pro memoria per il ministro della Guerra del 7/5/1916; F. Cappellano, L’elmetto italia-
no della Grande Guerra, op. cit., p. 32.
Altra nota foto della Grande Guerra
con l’Adrian indossato al contrario

