Page 54 - I 100 anni dell'elmetto italiano 1915-2015 - Storia del copricapo nazionale da combattimento
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54                            I 100 ANNI DELL’ELMETTO ITALIANO 1915 - 2015



               Moneta precisò che l’acciaio utilizzato era del tipo Siemens Martin. 85
                  Più nello specifico, è opportuno citare i passaggi più rilevanti, sia del manufatto, che della
               fornitura (150 mila pezzi) del contratto del 28 maggio 1916:
                  «La calotta avrà una profondità di 105 mm ed un’apertura di 60 cm di sviluppo, misurata alla
               base inferiore di questo bordo. Tale apertura sarà resa ovale di modo che per la misura predetta,
               allo sviluppo di 60 cm corrisponda una grande asse di 201 mm ed un piccolo asse di 181 mm.
               Per le altre misure occorre riferirsi al quadro annesso alla presente descrizione. […]
                  Visiera – copri nuca – Il piano orizzontale che passa alla base del bordo della calotta, farà
               con l’asse della visiera un angolo di 22° e, con l’asse del copri nuca, un angolo di 45°. La vi-
               siera ed il copri nuca saranno ricavate in un sol pezzo, stampando la calotta, in modo che l’el-
               mo sia fatto in un pezzo solo. La visiera tagliata in forma ogivale, avrà nel giunto A, 5 cm nel
               senso dell’asse, e il copri nuca, della stessa misura, tagliato in forma più appiattita, indicata nel
               disegno, avrà 45 mm nel senso dell’asse. Queste dimensioni sono stabilite comprendendovi il
               materiale ripiegato (3 mm) facente da bordo.
                  […]
                  Il cimiero sarà fissato davanti con saldatura elettrica. Le parti laterali anteriori lasceranno un
               intervallo sufficiente tra loro e la calotta, per assicurare la ventilazione attraverso il canaletto
               praticato nella sommità di quest’ultima, come è stato detto.[…]
                  Dispositivo per l’aria. Tra la cuffia e la calotta si metteranno delle striscie in alluminio o di
               altra lega leggera e non dura, di 2/10° di mm di spessore, in modo che combacino esattamente
               nell’elmetto. La profondità delle strisce, il numero e la disposizione delle strisce, varieranno
               secondo le misure; questo dispositivo ha lo scopo di concorrere all’aerazione della cuffia e di
               aumentare la facilità di aggiustamento alla forma della testa. L’altezza di queste strisce sarà di
               3,5 cm alle estremità che resteranno libere e presenteranno tra di loro un intervallo di 5 o 15 mm
               per permettere più facilmente l’adattamento alle diverse misure. Si faranno dei buchi in queste
               strisce in posti convenienti per permettere il loro migliore adattamento alla calotta ed alla cuffia.
                  Per tenere queste strisce e la cuffia, si scalderanno quattro agraffe di lamiera ad una distanza
               di 20 mm dal bordo della calotta e nell’interno di questa; queste agraffe avranno la lunghezza
               di 70 mm e 5 mm di larghezza. La cuffia e le strisce di alluminio, si metteranno al loro posto,
               contemporaneamente.
                  […]
                  Verniciatura. L’elmetto finito sarà disossidato con cura se durante la lavorazione furono ne-
               cessarie delle ricotture. Sarà verniciato in grigio-bleu, con vernice grassa, di tinta analoga a
               quella degli elmetti francesi; gli elmetti, dopo la verniciatura esterna ed interna, dovranno esse-
               re asciugati alla stufa tra 125° e 140° per una durata minima di due ore e mezza; bisognerà che
               essi non si scheggino alla pressione e che essi siano in istato di sopportare il contatto dell’acqua
               calda a 75° senza rammollirsi.
                  Misure: Le misure degli elmetti sono in numero di nove; esse sono ottenute combinando tre
               dimensioni di apertura della calotta con tre variazioni della disposizione per l’aria in alluminio.
                  […]

                  Il collaudo e le consegne degli elmetti verranno eseguiti nello Stabilimento della Ditta la
               quale sarà tenuta a rendere quelli accettati franco su vagone allo scalo ferroviario di Milano,




               85  Ivi, Decreti, b. 9, f. 94, lettera di Moneta del 26/5/1916.
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