Page 101 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
P. 101

Le uniformi, i distintivi, L’equipaggiamento e L’armamento               101

              Spalline
                 Le spalline erano composte da una lastra di metallo dorato lunga circa 16
              centimetri che formava il gambo e lo scudo e da una frangia lunga otto centi-
              metri sia per gli ufficiali superiori che per quelli inferiori.
                 Il gambo - lungo nove centimetri  e mezzo  e largo circa  sei centimetri
              all’estremità superiore e circa nove centimetri a quella inferiore - era costituito
              da 17 file di squame di pesce; sulla prima squama era saldata una stella a cinque
              punte sovrapposta ad un’ancora con grippia cimata da corona reale affiancata ai
              due lati da rami di foglie d’alloro paralleli al bordo superiore, il tutto in metallo
              argentato.
                 Lo scudo era di forma ovale, anch’esso leggermente convesso, con l’asse
              maggiore di circa 11 centimetri e quello minore - misurato dal punto in cui lo
              scudo si univa al gambo all’estremità opposta – di sei centimetri e mezzo; al
              centro dello scudo era applicato un trofeo in metallo argentato composto dalla
              cifra reale “U” (Umberto) sovrapposta ad uno scettro ed affiancata da un’anco-
              ra per lato posta in diagonale e legata alla cifra da gomene.  91
                 Lungo l’orlo esterno dello scudo erano posizionati i distintivi di grado co-
              stituiti come nel R. Esercito da righe in rilievo, lisce per gli ufficiali inferiori e
              poligonali per gli ufficiali superiori.
                 La frangia delle spalline era di tre righe di “vermiglio grosso N. 2 di fabbri-
              ca” per gli ufficiali superiori e di “tortiglio liscio del N. 6 di fabbrica” per gli
              ufficiali inferiori.
                 Le spalline erano provviste di un perno a vite saldato nella parte inferiore
              al disotto della prima squama e di una linguetta metallica ripiegata e saldata al
              disotto dello scudo; il perno veniva infilato nell’apposito foro praticato sulla
              spalla della giubba e poi tenuto da una piastrina metallica mentre la linguetta
              veniva inserita nell’apposita traversa di panno cucita sulla spalla.


              Pastrano
                 Il pastrano e la mantellina, entrambi di pesante panno turchino, salvo ordine
              contrario potevano essere indossati soli oppure uniti.
                 Il pastrano era tagliato dritto, a due petti, chiuso da due file parallele di sei
              bottoni ognuna, poste a 15 centimetri l’una dall’altra, era lungo fino a 10 cen-
              timetri sotto il ginocchio ed aveva in fondo alla parte posteriore un’apertura
              lunga 12 centimetri.
                 La parte rovesciata del bavero era larga cinque centimetri ed aveva le estre-
              mità tagliate ad angolo retto guarnite dalle stellette in metallo argentato mentre
              le maniche erano prive di paramano.

              91   Nell’estate del 1900 alla morte di S.M. il Re Umberto I la cifra venne sostituita da
                  quelle del nuovo Sovrano, Vittorio Emanuele III.
   96   97   98   99   100   101   102   103   104   105   106