Page 152 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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152                                        Il Corpo dI SpedIzIone ItalIano In CIna - 1900-1905


               L’alluda, in pelle di montone marocchinata, era larga circa cinque centi-
            metri ed era applicata su un cerchietto di cartone alto tre centimetri sul quale
            veniva rivoltata e cucita e poi veniva applicata all’elmetto e mantenuta ferma
            mediante sei piccoli dischi di sughero, dello spessore di circa sei millimetri e
            del diametro di 20 millimetri, cuciti tra il cartone e le parti laterali dell’elmetto
            alla distanza di circa cinque centimetri l’uno dall’altro.
               La fascia, della stessa tela usata per la copertura dell’elmetto, ripiegata agli
            orli e larga circa tre centimetri, copriva le cuciture esterne della fodera.
               Il trapezio, della stessa tela della copertura dell’elmetto, era cucito sulla de-
            stra dell’elmetto un centimetro al disotto dell’occhiello traforato.
               L’elmetto era guarnito dalla coccarda nazionale, dal fregio, dalla nappina e
            dal piumetto in dotazione ad alcuni reparti.
               La coccarda tricolore del diametro di circa otto centimetri era tessuta in
            lana
               I fregi posti sull’elmetto dei reparti impegnati nella spedizione rappresenta-
            no un mistero in quanto il “Registro degli ordini del giorno permanenti”, pur
            ricco di informazioni in materia di uniformi utilizzate durante la campagna, non
            ne fa alcun cenno.
               La domanda che ci poniamo quindi è questa: dal Deposito di Napoli vennero
            ritirati gli elmetti sguarniti e vi furono applicati i fregi regolamentari in uso sui
            copricapi d’ordinanza dei Corpi – i chepì ed i cappelli da bersagliere - oppure
            vennero ritirati completi e quindi con i fregi utilizzati dai reparti inquadrati
            nelle truppe d’Africa?
               In quest’ultimo caso i fregi sarebbero stati i seguenti:
            -   battaglione di fanteria: cornetta in metallo bianco con cordoni coronata e
               dotata di disco fisso e convesso al centro, sovrapposta a due fucili incrociati
               con cinghie; sul disco era impressa la croce di Savoia smaltata di nero;
            -   battaglione di bersaglieri: lo stesso fregio in metallo giallo previsto per il
               cappello con la croce di Savoia impressa nella bomba e smaltata di nero;
            -   batteria mitragliatrici: lo stesso fregio in metallo giallo previsto sul chepì
               dell’Artiglieria con la croce di Savoia impressa nella bomba e smaltata di
               nero;
            -   drappello del Genio: lo stesso fregio in metallo giallo previsto sul chepì
               degli zappatori con la croce di Savoia impressa nella bomba e smaltata di
               nero.
               La nappina era della stessa forma, colore e dimensioni di quella prescritta
            per il chepì dei vari corpi con la sola eccezione del battaglione bersaglieri che
            portava il caratteristico piumetto.
               In grande uniforme l’elmetto veniva guarnito da un pennacchietto di varia
            forma, fissato all’interno della nappina e più precisamente:
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