Page 184 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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184                                        Il Corpo dI SpedIzIone ItalIano In CIna - 1900-1905


               granata con fiamma, il tutto sormontato dalla corona reale”;  130
            -   per gli ufficiali medici: in argento, un trofeo “di una stella a 5 punte con in
               mezzo la croce scorciata in seta rossa in campo di panno bianco, sormonta-
               ta da corona reale”;
            -  per gli ufficiali commissari: in oro, un trofeo “di una stella a 5 punte con in
               mezzo la croce di Savoia in oro in campo di panno azzurro, sormontata da
               corona reale”;
            -  per gli ufficiali contabili: in oro, un trofeo “di una stella a 5 punte con in
               mezzo la croce di Savoia in oro in campo di panno nero, sormontata da co-
               rona reale”;

            -   per gli ufficiali veterinari: in argento, un trofeo“di una stella a 5 punte con
               in mezzo la croce di Savoia in argento in campo di panno azzurro”.
               In base a quanto stabilito dall’Ordine del giorno del 14 luglio 1900, gli uf-
            ficiali appartenenenti ai battaglioni di fanteria e bersaglieri, alla batteria d’ar-
            tiglieria, al treno ed al drappello del genio dovevano sostituire a proprie spese
            il numero del reggimento che portavano nel tondino del trofeo del berretto al
            momento del loro arrivo a Napoli in vista dell’imbarco “col numero 1 se asse-
            gnati ai battaglioni e con la croce se assegnati al Comando, alla batteria ed al
            drappello genio”.  131
               Durante le marce e le esercitazioni, “per meglio riparare il capo dai raggi
            solari” il berretto veniva protetto con una foderina di tela bianca sottile appli-
            cata solo sulla parte superiore in modo da coprire il tondino e la fascia “lascian-
            do scoperto il distintivo di grado”.

            Giubba
               La giubba, confezionata con panno fine di colore turchino molto scuro quasi
            nero, era tagliata a due petti di sette bottoni grandi di metallo ciascuna, con la
            parte anteriore a taglio dritto e quella posteriore a taglio leggermente incavato
            alla cintola “di guisa che si acconci alla persona senza però stringerla” lunga
            in modo tale “da giungere col lembo inferiore a due centimetri sopra la infor-
            catura o cavallo delle cosce, cioè a coprire quasi totalmente le natiche”.
               I bottoni erano cuciti in modo tale che il primo in alto di ciascuna fila si
            poneva all’’altezza del gancetto del bavero e “ad un terzo della distanza oriz-
            zontale fra il gangherino e la cucitura alla spalla, a partire dal gangherino” e


            130  In Cina andò un solo ufficiale del Genio in veste di comandante del drappello misto
                dell’arma.
            131  L’adozione del numero “1” sul tondino del trofeo al berretto aveva una sua logica: an-
                che se non ufficialmente, il battaglione di fanteria e quello di bersaglieri costituivano
                di fatto un “reggimento di formazione” su otto compagnie.
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