Page 251 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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Le uniformi, i distintivi, L’equipaggiamento e L’armamento               251

                 caporale zappatore: un segaccio, un assortimento di succhielli, un metro pie-
              ghevole, 12 metri di funicella e due seghetti da filo;
                 quattro zappatori per squadrone: una gravina ed un mannarese;
                 quattro zappatori per squadrone: una piccozza ed un mannarese.


                 L’arma base dei cavalleggeri del “Roma” giunti in Cina nel 1901 era ancora
              la “sciabola da cavalleria mod.1871” lunga in tutto un metro e sei centime-
              tri senza fodero e pesante circa 1.020 grammi, provvista di lama leggermente
              curva ad un solo filo con dorso a sezione circolare, lunga circa 91 centimetri e
              larga 28 millimetri al tallone e dotata di fornimento in lamiera d’acciaio, con
              impugnatura in legno di melo e cappetta in ghisa.
                 Il fodero era in lamiera d’acciaio ripiegata e saldata, lungo in tutto circa 94
              centimetri e dotato di cresta in acciaio e una sola fascetta con campanella.
                 La sciabola in dotazione al plotone del reggimento “Lucca” che giunse in
              Cina solo nel 1903 quasi certamente fu la nuova “sciabola da cavalleria mod.
              1900” entrata in servizio a partire dal 26 marzo 1902, arma di concezione ed
              aspetto completamente diversi rispetto alla mod.1871, lunga in tutto un metro e
              16 centimetri e pesante un chilo e 110 grammi, dotata di lama diritta in acciaio
              fucinato ad un solo filo lunga un metro e larga 27 millimetri al tallone.
                 I fornimenti comprendevano la guardia in lamiera d’acciaio a due else e
              l’impugnatura in legno di melo, ora di forma anatomica e non più liscia ma fit-
              tamente zigrinata; il fodero era in lamiera di acciaio ripiegata e saldata munito
              di una sola fascetta, che non aveva funzioni di portacampanella; sulla parte de-
              stra presentava infatti un intaglio che formava una finestrella con la parete del
              fodero stesso mentre sulla parte posteriore vi era una sporgenza che formava
              una camerella rettangolare.
                 Il moschetto da cavalleria mod.1891, adottato ufficialmente il 15 luglio del
              1893, era simile per calibro, peso e dimensioni al moschetto T.S. ma aveva la
              cassa in legno di noce, frassino o faggio dotata di incasso per la baionetta ri-
              piegabile che costituiva la caratteristica principale di quest’arma, già presente
              sull’analoga arma mod. 70/87 dalla quale derivava.
                 La pistola a rotazione mod. 1889 era la stessa in dotazione alla batteria d’ar-
              tiglieria.
                 L’equipaggiamento della cavalleria era stato inoltre modernizzato tra il 1891
              ed il 1893 con l’adozione del nuovo cinturino da cavalleria mod. 1893 a penda-
              glio unico e con i due modelli di bandoliera, la “bandoliera da cavalleria per
              caricatori mod. 1891” destinata al personale armato di moschetto mod. 1891,
              dotata di due tasche ognuna delle quali provvista di due alloggiamenti per i
              caricatori, e la “bandoliera da cavalleria per cartucce da pistola mod. 1891”
              per gli armati di pistola a rotazione, munita di tre tasche, ognuna delle quali
              provvista di sei alloggiamenti per catucce da pistola.
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