Page 90 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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90                                        Il Corpo dI SpedIzIone ItalIano In CIna - 1900-1905


            di un’apertura nella parte inferiore che poteva essere chiusa con tre bottoni
            di osso annerito in modo da poterle rimboccare agevolmente fino ai due terzi
            dell’avambraccio. La camicia era dotata di un taschino applicato internamente
            sul lato sinistro del petto, utilizzato per riporvi il coltello.


            Camicia di tela
               Confezionata in tela bianca di filo e cotone, la camicia era leggermente meno
            ampia di quella di lana “ma sempre abbastanza da lasciare liberi i movimenti
            delle braccia” e “sempre raddoppiata per la medesima altezza di quella di
            lana” ed era dotata di bavero in tela turchina foderato di tela bianca ornato
            da due filettature bianche da quattro millimetri “distanti mm. 4 dall’orlo del
            bavero e l’uno dall’altro”e da stellette in lana dello stesso colore poste negli
            angoli.
               Lo sparato triangolare della camicia era foderato internamente con tela tur-
            china “per tutto il suo contorno e per la larghezza di 9 centimetri, alla quale
            sono sovrapposti i due listini bianchi, come sul colletto.” e veniva chiuso gra-
            zie a fettucce di tela bianca.
               Le maniche erano anch’esse prive di arricciatura e terminavano larghe e
            dritte, prive di apertura posteriore e guarnite da un polsino a punta di tela tur-
            chino alto tre centimetri e mezzo, ornato da due listini bianchi.
               Anche la camicia di tela era dotata di un taschino applicato internamente sul
            lato sinistro del petto, utilizzato per riporvi il coltello.

            Solino
               Adottato con il Foglio d’ordini n. 281 del 7 ottobre 1896, il solino – che
            il documento d’adozione definiva “ finto collo” – era in tela azzurra con due
            strisce bianche e stellette di lana bianca negli angoli e doveva essere portato,
            sovrapposto al bavero, solo con la camicia di lana turchina alla quale veniva
            “unito per mezzo di nastri”.

            Camicia di fatica
               Confezionata con panno turchino d’inverno e con tela olonetta bianca, la ca-
            micia di fatica era tagliata diritta, lunga tanto da coprire le anche ed era doppia
            solo sul dorso sino a 40 centimetri “scendendo dal collo”; quella invernale era
            provvista di taschino interno applicato sul lato sinistro del petto mentre su quel-
            la estiva di tela vi era una tasca esterna applicata sempre sulla parte sinistra del
            petto tagliata a punta in alto e munita di asola che si agganciava ad un bottone
            d’osso bianco cucito al disotto.
               Il bavero era in panno turchino su quella invernale e simile a quello della
            camicia di tela bianca su quella estiva, ma ornato da due strisce di colore nero
            e dalle stellette di lana turchina e veniva chiuso davanti grazie a due asole con
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