Page 91 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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Le uniformi, i distintivi, L’equipaggiamento e L’armamento 91
bottoni di osso bianco corrispondenti.
Le maniche della camicia estiva erano molto larghe alle spalle ed al gomito
e non avevano polsini mentre quelle della camicia invernale erano dotate di
polsino simile a quello delle camicie di lana..
I Secondi Capi non avevano in dotazione la divisa di fatica.
Corpetto
In lana turchina d’inverno ed in tela bianca d’estate, il corpetto doveva es-
sere aderente al corpo, privo di qualsiasi taglio ad eccezione dell’apertura ova-
le per il passaggio del collo e di un’apertura alta otto centimetri praticata al
fondo su ogni cucitura laterale, doveva avere le maniche lunghe tanto da non
oltrepassare “i due terzi superiori dell’avambraccio” ed una lunghezza tale da
scendere 10 centimetri “sotto l’inforcatura delle gambe”.
Fazzoletto
Ricavato da un quadrato di seta nera di 74 centimetri di lato, il fazzoletto
veniva ripiegato più volte diagonalmente in modo tale da formare una striscia
larga circa 12 centimetri che, annodata alle due estremità, veniva passata sotto
il solino mentre la parte che scendava sul petto veniva stretta mediante le fet-
tucce usate per chiudere lo sparato della camicia formando così una specie di
fiocco.
Cappotto
Era confezionato con “panno turchino consistente” foderato con lanetta di
colore scuro – turchino o nero – ed era a taglio dritto anteriormente e “legger-
mente adattato alla persona” sul dietro, dotato di colletto rovesciato largo sei
centimetri e con le punte tagliate ad angolo retto guarnite da stellette in lana
bianca.
Il cappotto, lungo fino a coprire metà coscia, era a due petti e veniva chiuso
con due file parallele di cinque bottoni di metallo dorato ognuno, distanti 12
centimetri l’una dall’altra, tutti abbottonati salvo i due in alto, coperti dal ba-
vero rovesciato.
Pantaloni
I pantaloni, sia quelli di panno turchino sia quelli di tela, erano diritti e larghi
sul collo del piede, con il taglio interno della coscia “leggermente curvo per
adattarsi meglio” e l’apertura “a brachetta” che andava da una cucitura sui
fianchi all’altra e si chiudeva grazie a quattro asole verticali - due delle quali si
aprivano all’estremità della brachetta stessa ed altre due all’interno di queste –
che si agganciavano ad altrettanti bottoni di osso.
La cintura era molto alta e tagliata anteriormente e veniva chiusa con tre bot-

