Page 92 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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92                                        Il Corpo dI SpedIzIone ItalIano In CIna - 1900-1905


            toni di osso sovrapposti ed aveva sul retro un’apertura alta circa sei centimetri
            – detta “bustina” - con una piccola finta al disotto affiancata da due segmenti di
            panno dotati di due fori ciascuno, nei quali veniva passata una fettuccia di tela
            nera o bianca grazie alla quale i pantaloni venivano stretti in vita; all’orlo in-
            feriore della parte anteriore della cintura erano aperte le tasche a taglio interno
            obliquo, una per parte, che rimanevano nascoste sotto le brachetta.
               I pantaloni di tela erano dotati di una sola tasca, aperta sul lato destro.
               I bottoni dei pantaloni di panno erano d’osso annerito, quelli di tela li aveva-
            no invece d’osso bianco; entrambi i tipi di pantalone erano stirati con la piega
            laterale.

            Cappello di paglia
               Il cappello era dotato di un basso cupolino foderato di tela di cotone scura
            e di una falda larga in modo tale che rivolta all’insù il suo orlo doveva essere
            “nello stesso piano del cupolino”.
               La falda era protetta da una fettuccia nera che ne impediva lo sfilacciamento
            mentre intorno al cupolino era fissato lo stesso tipo di nastro prescritto per il
            berretto di panno.

            Berretto di panno
               Il berretto di forma rotonda era confezionato con panno turchino ed era com-
            posto da una fascia foderata di pelle nera e da una calotta il cui diametro doveva
            essere più largo di nove centimetri rispetto a quello della testiera; la fascia, alta
            uniformemente quattro centimetri, era dotata di apertura posteriore con due
            fettucce usate per “stringerla al bisogno” e di tre cordoncini in treccia di seta
            posti all’esterno, ad uguale distanza, che servivano per tenere fermo il nastro
            in seta perché, al contrario di quanto accade oggi, il nastro non era cucito ma
            lasciato libero con le due estremità pendenti sul lato del berretto.
               La parte superiore della calotta era irrigidita e mantenuta in tensione grazie
            ad un cerchio a molla in lamiera d’acciaio foderato di tela bianca mentre al suo
            interno questa era dotata di fodera in tela di cotone nero che veniva protetta dal
            contatto con i capelli grazie ad una “pezza di tela incerata di circa 15 cm. di
            diametro”.
               Il sottogola del berretto era costituito da una fettuccia tessuta in seta e filo
            neri “cucita per le estremità nell’interno del berretto, in luogo conveniente,
            indietro nelle tempie”.


            Nastro per il berretto
               In seta nera, alto tre centimetri e mezzo, il nastro veniva tenuto fermo intor-
            no alla fascia dai cordoncini che vi erano appositamente cuciti e lasciando le
            due estremità, tagliate a coda di rondine, pendenti liberamente sulla parte an-
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