Page 95 - Il Corpo di spedizione italiano in Cina 1900-1905 - Organizzazione, uniformi e distintivi
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Le uniformi, i distintivi, L’equipaggiamento e L’armamento               95

              Cappello cerato
                 Il cappello cerato, chiamato abitualmente “sud-ovest” era composto da un
              cupolino semisferico foderato di saglia scura alto circa 16 centimetri, da una
              falda sporgente per sei centimetri sul davanti e per 20 centimetri sulla parte
              posteriore e da due copriorecchie anch’essi di saglia orlati da una fettuccia nera
              il cui capo, lungo 50 centimetri formava il sottogola del cappello.

              Mutande
                 Confezionate con tela di cotone le mutande era dritte in fondo ed erano
              dotate di cintura con due bottoni d’osso bianco, di apertura anteriore lunga 15
              centimetri che veniva chiusa al centro grazie ad un bottone d’osso bianco e
              di “spaccatura” posteriore dotata di cordoncino cucito ai lati che serviva per
              stringerle.


              Coltello
                 Il coltello, “del tipo detto a serramanico” ma privo di molla, era tagliato
              dritto “come una lama di rasoio” e provvisto di manico di osso nero dotato di
              anello per il fissaggio del cordone; la lama del coltello era lunga 12 centimetri
              e larga tre cosicchè la lunghezza totale, manico compreso, era pari a 25 centi-
              metri.


              Cordone
                 Il cordone intrecciato di cotone bianco al quale veniva assicurato il coltello
              aveva un diametro di un centimetro ed era lungo in tutto un metro e 50 centi-
              metri e veniva portato con tutte le divise avvolto intorno al collo sotto il solino,
              pendente ai due lati del fazzoletto sul davanti, passato due volte intorno al lato
              destro della striscia di seta formata dal fazzoletto terminando nello sparato.
                 Con la divisa da fatica l’estremità di sinistra veniva fissata al coltello che poi
              veniva riposto nell’apposita tasca della camicia.

              Fischietto
                 Il  fischietto,  chiamato  anche  “fischio  del  nostromo”, era  generalmen-
              te  di  argentone  o  comunque  di  metallo,  ed  era  dotato  di  catenella  del-
              lo stesso materiale che consentiva di tenerlo al collo sempre pronto all’uso.
              Era composto da un tubicino sagomato, detto “cannone”, da un anello, detto
              “maniglia” attaccato all’estremità dell’impugnatura, chiamata “chiglia”, e di
              una pallina forata, detta “boa”, da cui esciva il suono.
                 Si impugnava all’altezza  della  chiglia,  stringendola  tra pollice  ed indice
              mentre con le altre dita si regolavano l’intensità e la modulazione del suono,
              una nota alta e una bassa e tre toni: pieno, modulato e trillo.
                 Con l’emissione di questi suoni si impartivano ordini diversi a seconda del
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