Page 115 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito 115
sti il 2° Reparto, comprendente gli uffici Ordinamento e mobilitazione, Servizi e
Trasporti, e il 3° Reparto, costituito dagli uffici Addestramento, Colonie e Storico;
sottocapo di Stato maggiore per la difesa territoriale.
Con circolari ministeriali del gennaio e febbraio del 1937 vengono specificate
le attribuzioni degli ispettorati delle varie armi, posti alla dipendenza del sottose-
gretario di Stato alla guerra e del capo di Stato maggiore dell’Esercito. Agli ispet-
torati, organi centrali tecnici consulenti e di studio e di vigilanza, viene assegnata
la sovrintendenza all’istruzione, agli studi e alle esperienze relative all’ordina-
mento delle varie specialità d’arma in quanto si riferiva ai progressi scientifici
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che potevano avere interesse per le truppe e i servizi cui erano preposti .
Con il r.d.l. n. 1883 dell’ottobre 1937, all’ordinamento del Comando del Corpo
di Stato maggiore dell’Esercito viene aggiunta anche la carica di sottocapo di
Stato maggiore per le operazioni sotto le cui dipendenze vengono posti il Servizio
informazioni militare e il 1° Reparto, costituito, quest’ultimo, dall’Ufficio ope-
razioni I, dall’Ufficio operazioni II (Colonie e territori d’oltremare), dall’Ufficio
addestramento e dall’Ufficio storico.
Nel 1938 viene stabilito che il comando più elevato di ogni Forza armata in
guerra doveva assumere il nome di «alto comando»: di conseguenza il nome di
«Alto comando dell’Esercito» mobilitato sostituisce quello di «Comando supre-
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mo dell’Esercito» ; disposizione che rimase in vigore fino al maggio del 1940.
Importanti novità vengono introdotte nel 1939. Ad esempio, nel mese di otto-
bre, il maresciallo d’Italia Emilio De Bono diventa ispettore delle Forze armate
delle terre d’Oltremare; carica alla quale spettavano anche funzioni di studio e di
consulenza nei riguardi delle truppe dell’Esercito dislocate nelle suddette terre. E,
ancora, nel mese di novembre, le cariche di capo di Stato maggiore dell’Esercito
e di sottosegretario di Stato per la Guerra vengono nuovamente sdoppiate, resti-
tuendo a ciascuna le rispettive e specifiche competenze e responsabilità: il capo di
Stato maggiore dell’Esercito, sempre supportato dai sottocapi di Stato maggiore
dell’Esercito e per la Difesa territoriale, riacquistava le attribuzioni sancite dal
r.d.l. 6 feb. 1927, n. 68, ovvero quelle attinenti agli studi sull’addestramento,
alla regolamentazione tattica, alle pubblicazioni storico-militari, al reclutamento,
all’ordinamento, alla circoscrizione territoriale, alle formazioni di guerra della
Forza armata, alla mobilitazione e radunata, ai piani operativi, all’organizzazione
66 Per l’arma di competenza gli ispettori ricevevano, dal capo di Stato maggiore dell’Esercito
e per incarico del ministro della Guerra, le direttive fondamentali in materia di addestra-
mento, munizionamento, ordinamento, equipaggiamento, efficienza morale e materiale.
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Fino a quel momento era stabilito che, in caso di operazioni, il Comando del Corpo di Sta-
to maggiore dovesse trasformarsi, come al tempo del Primo conflitto mondiale, in Coman-
do supremo.

