Page 114 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
P. 114

114                                          Il RegIo eseRcIto e I suoI aRchIvI


            direzione dell’Esercito. In particolare, il capo di Stato maggiore dell’Esercito,
            comandante del Comando del Corpo di Stato maggiore, era, in tempo di pace,
            l’alto consulente tecnico del ministro della Guerra; dirigeva, sotto la dipendenza
            del ministro, gli studi e le predisposizioni per la preparazione della guerra; aveva,
            per mandato del ministro cui doveva riferire in materia, l’alta azione ispettiva
            sulle truppe, servizi e scuole della Forza armata. E, ancora, riacquistava la totale
            competenza sull’Esercito mentre, contemporaneamente, il capo di Stato maggio-
            re generale cessava di averne e veniva posto alle dirette dipendenze del capo del
            Governo, sottraendolo da quelle del ministro della Guerra.
               Per quanto concerne l’ordinamento del Corpo di Stato maggiore dell’Eser-
            cito, nel 1927 viene stabilito che il capo di Stato maggiore dell’Esercito doveva
            essere coadiuvato dal comandante in seconda del Corpo di Stato maggiore (che
            nel 1933 modifica la denominazione in quella di sottocapo di Stato maggiore)
            e aveva a disposizione un generale addetto. Alle dirette dipendenze del capo di
            Stato maggiore vengono posti l’Ufficio segreteria e personale di Stato maggiore,
            l’Ufficio operazioni, l’Ufficio addestramento, il Servizio informazioni militare
            e l’Ufficio storico; mentre alle dipendenze del comandante in seconda vengono
            posti l’Ufficio mobilitazione, l’Ufficio servizi, l’Ufficio trasporti e la Sezione am-
            ministrazione e contabilità.
               Nel 1935 lo Stato maggiore del Regio esercito viene articolato nel Corpo di
            Stato maggiore, comprendente colonnelli e tenenti colonnelli di Stato maggiore,
            e nel Servizio di Stato maggiore, comprendente maggiori, capitani e tenenti in
            servizio di Stato maggiore. Inoltre, la legge n. 930 ripartisce il territorio nazionale
            in zone militari al fine di disimpegnare i corpi d’armata e le divisioni dalle pesanti
            funzioni territoriali e istituisce la carica di sottocapo di Stato maggiore territoria-
            le, posto alle dipendenze del capo di Stato maggiore dell’Esercito e avente la so-
            vrintendenza dell’organizzazione militare del territorio nazionale (zone militari,
            difesa antiaerea e costiera per la parte interessante l’Esercito, escluse le frontiere).
               Nel 1936, a disposizione del sottocapo di Stato maggiore per la difesa terri-
            toriale, nuova denominazione attribuita, nello stesso 1935, al sottocapo di Stato
            maggiore territoriale, vengono posti l’Ufficio segreteria, un generale addetto, 2
            capi ufficio, l’Ispettorato Milizia Dicat, l’Ispettorato Milizia Dacos, il Comitato
            centrale interministeriale protezione antiaerea e, in seguito, anche l’Unione na-
            zionale protezione antiaerei. Nello stesso anno alla carica del sottocapo di Stato
            maggiore dell’Esercito viene abbinata quella di intendente del Regio esercito e
            l’ordinamento interno del Comando del Corpo di Stato maggiore viene modifica-
            to secondo la struttura: capo di Stato maggiore dell’Esercito, alle cui dipendenze
            vengono posti l’Ufficio segreteria e personale di Stato maggiore e il 1° Reparto,
            comprendente l’Ufficio operazioni e il Servizio informazioni militare; sottocapo
            di Stato maggiore-intendente del Regio esercito, alle cui dipendenze vengono po-
   109   110   111   112   113   114   115   116   117   118   119