Page 109 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
P. 109
L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito 109
Guerra a quelle del capo dell’esecutivo. La funzione coordinatrice del capo di
Stato maggiore generale rimaneva nell’ambito delle grandi linee operative e dei
concetti generali d’impiego mentre ai capi di Stato maggiore delle singole Forze
armate rimaneva la competenza in merito alla preparazione specifica; il capo di
Stato maggiore generale in tempo di pace poteva corrispondere con i capi di Stato
maggiore di Forza armata solo per il tramite dei rispettivi ministri; la carica poteva
essere ricoperta da ufficiali dell’Esercito e della Marina, e non più solo da ufficiali
del primo, e doveva essere coadiuvata da un apposito ufficio, non previsto in pre-
cedenza e composto da ufficiali provenienti dalle varie Forze armate.
Quindi, dal 1927, i poteri del capo di Stato maggiore generale risultavano, in
ambito interforze, accresciuti rispetto a quelli stabiliti nel 1925, ma ridotti nella ca-
pacità di controllo sull’Esercito grazie alla restaurazione di un capo di Stato mag-
giore dell’Esercito con pieni poteri di comando e di direzione della Forza armata.
Tra il 1933 e il 1939 vengono introdotte una serie di modifiche in relazione
alla carica del capo di Stato maggiore generale e allo Stato maggiore generale. In
particolare, ricordiamo quelle relative all’estensione anche a ufficiali della Regia
aeronautica (generali di squadra) della possibilità di ricoprire la carica di capo
di Stato maggiore generale e all’estensione alle terre italiane d’Oltremare della
sua competenza in materia di operazioni di polizia ed esigenze di ordine interno,
preparazione alla guerra e svolgimento di operazioni di guerra .
62
L’ordinamento provvisorio di guerra dello Stato maggiore generale stabilito
nel giugno del 1940 prevedeva le cariche del capo e del sottocapo di Stato mag-
giore generale, entrambe coadiuvate da una Segreteria particolare; inoltre, fissava
una struttura composta dal Quartier generale, dall’Ufficio del generale addetto,
dall’Ufficio operazioni, dall’Ufficio informazioni, dall’Ufficio comunicazioni
elettriche, dall’Ufficio cifra e dall’Ufficio segreteria.
Alla prova dei fatti la carica di capo di Stato maggiore generale si caratteriz-
zò più come un organo di consulenza e di indirizzo della politica militare che
come un efficace alto organo di vertice interforze. A tale deficienza non potevano
supplire la Commissione suprema di difesa e gli organi consultivi delle singole
62
Le direttive inerenti alla preparazione della guerra dovevano essere impartite ai comandi
superiori delle Forze armate dislocati nelle Colonie e nel Dodecanneso per il tramite dei
capi di Stato maggiore; mentre le direttive inerenti allo svolgimento delle operazioni di
guerra dovevano essere trasmesse direttamente ai comandi superiori delle Colonie e del
Dodecanneso. In merito alle norme concernenti il capo e lo Stato maggiore generale si se-
gnalano le leggi n. 1989 del 1933, n. 1178 e n. 1193 del 1939. Inoltre, si ricorda che nel
1938 Mussolini assume, insieme al sovrano, il grado di primo maresciallo dell’Impero; il
re continuava, comunque, ad essere il capo delle Forze armate e solo a lui le truppe dove-
vano giurare fedeltà.

