Page 160 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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gimento» con numero progressivo da 1° a 6°. Nel 1862 il numero dei reggimenti
di linea veniva aumentato a 72 e si formavano altri 2 reggimenti di Granatieri. Per
quanto concerne i reggimenti Bersaglieri si dispose, nel 1864, la loro riduzione a
5, poi aumentati, nel 1870, a 10, ciascuno dei quali articolato su uno Stato mag-
giore, 4 battaglioni e una compagnia deposito.
Con l’ordinamento del marzo del 1871 i reggimenti di Fanteria di linea ve-
nivano articolati su un comando e 3 battaglioni e nell’organico venivano inseriti
una sezione mitragliatrici e un nucleo di milizia mobile; i reggimenti Granatieri,
formati dopo il 1859, divennero di linea; si istituiva, nell’ottobre del 1872, la
nuova specialità degli Alpini, strutturati su 15 compagnie destinate alla vigilanza
e alla guardia delle valli della frontiera del Regno; e, nel 1898, si iniziarono a
sperimentare i primi reparti Ciclisti.
In previsione dell’inizio del Primo conflitto mondiale si procedette, nel corso
dell’inverno 1914-1915, al potenziamento dell’Esercito e alla formazione di nuo-
ve unità nell’ambito dell’Arma di fanteria. Durante la guerra l’Arma subiva una
profonda trasformazione caratterizzata da un considerevole aumento, in qualità
e in quantità, dei mezzi di fuoco a sua diretta disposizione, da una evoluzione al-
trettanto considerevole dei procedimenti d’impiego, dall’affiancamento alle spe-
cialità già esistenti di reparti di assalto e dalla comparsa delle prime unità di carri
armati. In conseguenza di tale trasformazione l’Arma di fanteria – nella quale, in
precedenza, il tecnicismo aveva avuto un’importanza quasi nulla – veniva dotata
di mezzi che richiesero un’importante istruzione tecnica e un perfetto addestra-
mento tattico di tutti i suoi elementi. Al termine delle operazioni belliche le unità
dell’Arma di fanteria e delle sue specialità vennero via via disciolte al fine di
assumere l’organizzazione di pace.
Nel 1919, analogamente con quanto sancito per le altre armi, veniva costituita
la carica di ispettore generale dell’Arma di fanteria – poi soppressa nel 1920 – re-
sponsabile del mantenimento delle tradizioni dell’Arma e delle singole specialità
e dell’unità di indirizzo nell’addestramento tattico, in armonia con i programmi
tecnici delle altre armi.
Con l’ordinamento del gennaio 1923 l’assetto dell’Arma di fanteria preve-
deva la Brigata granatieri e 51 brigate di linea, per un totale di 104 reggimenti,
ciascuno dei quali articolato su un comando, un deposito e un numero vario di
battaglioni; l’abolizione dei comandi di brigata Bersaglieri e la presenza di 12
reggimenti Bersaglieri, 6 dei quali Ciclisti; l’articolazione degli Alpini su 9 reg-
gimenti riuniti in 3 comandi di raggruppamento, ciascuno dei quali inquadrava
anche un reggimento di Artiglieria da montagna; la costituzione del Reparto carri
armati che sanciva la nascita della nuova specialità.
Successivamente tutti i reggimenti Bersaglieri venivano trasformati in Ciclisti
(1924); le brigate di Fanteria assumevano un numero progressivo al posto delle

