Page 156 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            stessa dipendenza stabilita in Patria verso il Ministero dell’interno e il Ministero
            della guerra. Inoltre, aggiungeva, tra le articolazioni, le divisioni Carabinieri reali
            della Tripolitania e della Cirenaica e le compagnie Carabinieri reali dell’Eritrea
            e della Somalia.
               Nel 1936, al fine di perfezionare l’organizzazione di comando e l’organizza-
            zione territoriale, venivano introdotte alcune varianti ordinative: nello specifico,
            si istituiva la carica di capo di Stato maggiore del Comando generale (in sosti-
            tuzione di quella di segretario creata nel 1861); abolita la carica di generale di
            divisione addetto al Comando generale; previsto che il più anziano dei generali di
            divisione dovesse assumere, di diritto, la carica di vice comandante generale; co-
            stituite le brigate al posto degli ispettorati di zona; modificata la denominazione
            delle divisioni territoriali in quella di «gruppi»; istituiti 2 comandi di divisione,
            nel cui ambito veniva ripartita tutta l’Arma territoriale, vale a dire la 1ª Divisione
            Carabinieri Pastrengo (Milano) e la 2ª Divisione Carabinieri Podgora (Roma) cui
            venne aggiunta, nel 1938, la 3ª Divisione Carabinieri Ogaden (Napoli).
               Nel 1940 l’Arma veniva ordinata sul Comando generale, Comando Albania,
            3  divisioni,  7  brigate,  28  legioni  territoriali,  Scuola  centrale,  Legione  allievi,
            Gruppo squadroni, 4 battaglioni, Gruppo per l’Egeo e Squadrone Guardie al re.
               L’Arma partecipò alle operazioni belliche della Seconda guerra mondiale con
            36 battaglioni, un battaglione paracadutisti, uno squadrone a cavallo, un gruppo
            autonomo, 19 compagnie autonome, un nucleo per la base tradotte, 410 sezioni
            (miste, alpine, per l’Aeronautica, celeri e motorizzate), nuclei per i vari uffici
            postali e, ancora, con comandi Carabinieri presso i gruppi di armate, armate,
            corpi d’armata, intendenze, basi navali e aeree, divisioni e brigate. Seguendo le
            varie unità dell’Esercito e delle altre Forze armate alle quali furono addetti, i
            Carabinieri svolsero la loro opera su tutti i fronti e settori ai quali si estese l’a-
            zione bellica, compiendo servizi di polizia militare sia sui campi di battaglia che
            nelle retrovie e nei territori occupati; svolgendo servizi speciali a seconda delle
            necessità contingenti; effettuando servizi ordinari di polizia giudiziaria, di ordine
            pubblico, di sicurezza e di assistenza tra le popolazioni civili; e, infine, parteci-
            pando anche ad azioni tattiche vere e proprie a fianco delle altre armi.
               Il Comando carabinieri per la Marina – comprendente nel 1941 la Compagnia
            servizi  speciali,  la  Compagnia  Ministero  marina,  3  compagnie  arsenali  (La
            Spezia, Taranto e Pola) e 3 tenenze – provvide, in collaborazione con i reparti
            mobilitati dell’Arma presso le varie unità operative e in collaborazione con i
            comandi territoriali, ai servizi di polizia militare e di sicurezza nell’ambito della
            Regia marina e, in particolare, nei porti, arsenali, depositi, opifici, laboratori e
            opere di difesa costiera. Tali forze parteciparono anche a operazioni dirette, in
            occasione di offensive aeree, navali, attentati e sbarchi da parte del nemico. Il
            Comando carabinieri per l’Aeronautica – comprendente il Centro di polizia mi-
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