Page 154 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            zio delle loro funzioni, erano tenuti a comunicare, di volta in volta, ai comandanti
            dell’Arma presenti in luogo, l’obiettivo da raggiungere e non potevano impartire
            ordini diretti ai singoli militari o ai reparti.
               L’Arma veniva strutturata sul Comando generale, composto dal comandante
            generale (con grado di tenente generale), da 2 ufficiali generali addetti (con il grado
            di maggiori generali) e dall’Ufficio di segreteria, suddiviso in 3 reparti competenti,
            rispettivamente, sugli affari di servizio, sugli affari disciplinari e sugli affari di «na-
            tura riservata»; su 11 legioni territoriali, ripartite in divisioni, compagnie, tenenze,
            sezioni di 1ª classe, sezioni di 2ª classe e stazioni; sulla Legione allievi, ripartita in
            battaglioni, compagnie o squadroni e plotoni; sulla Scuola allievi ufficiali.
               Per quanto atteneva alle dipendenze dell’Arma, veniva riconfermata quella
            dal Ministero della guerra per le questioni concernenti l’ordinamento, la discipli-
            na, l’amministrazione, il servizio militare, le operazioni di leva, le operazioni di
            mobilitazione, le operazioni di vigilanza sui militari in congedo e in licenza, le
            operazioni di ricerca dei disertori, dei mancanti alla chiamata, dei renitenti e degli
            evasi dagli stabilimenti militari di pena; e quella dal Ministero dell’interno per le
            questioni relative al servizio d’ordine e di sicurezza pubblica. Veniva però stabi-
            lita la necessità dell’accordo tra i due dicasteri per le questioni relative al riparto
            territoriale, implicante la destinazione degli ufficiali e inserita la dipendenza dal
            Ministero della marina per il servizio di vigilanza presso gli arsenali marittimi,
            per il servizio di sorveglianza sui militari in congedo, di ricerca dei renitenti e
            disertori della Marina e per il servizio prestato nelle operazioni della leva di mare.
               Con il Regolamento generale, approvato in sostituzione del Regolamento d’i-
            struzione e di servizio del 1892, venivano stabilite norme in materia di istruzione,
            servizio d’istituto (esecuzione dei mandati di cattura, arresto dei disertori, dei re-
            nitenti e dei mancanti alla chiamata di leva, traduzione di detenuti, ecc.), servizio
            interno (ordinamento della caserma, ovvero i locali per uffici, archivi magazzini
            e laboratori, lavori occorrenti alle caserme, casermaggio e illuminazione, uffici e
            servizio di caserma), visite periodiche e ispezioni, cambi di residenza, disciplina
            e retribuzioni.
               Negli anni successivi e fino all’inizio degli anni Trenta, venivano apportate
            modifiche nell’organizzazione e nella ripartizione territoriale dell’Arma con la
            creazione, ad esempio, dei gruppi di legioni che funzionavano come comandi di
            raccordo tra le legioni e il Comando generale (1919), dei battaglioni mobili auto-
            nomi per le esigenze della sicurezza dello Stato e dell’ordine pubblico (1920) e
            degli ispettorati di zona, in sostituzione dei gruppi di legioni (1926).
               Con il r.d. 31 dic. 1922, n. 1680, l’Arma assorbiva il Corpo della Regia guardia
            per la PS e il Corpo degli agenti di investigazione, con la conseguente elevazione
            della sua forza a 75.000 uomini, dei quali 12.000 costituivano un ruolo a parte,
            specializzato per i servizi tecnici, di vigilanza e di indagini in abito civile, alla
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