Page 150 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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gennaio 1860, veniva aumentata la sua forza, ripristinata la carica di comandante
generale del Corpo, da affidare a un luogotenente generale, e, infine, deciso l’im-
piego del grado di colonnello o di maggiore generale nella carica di comandante
in 2ª. L’anno successivo, a seguito del riordinamento dell’Esercito, il Corpo assu-
meva la denominazione di «Arma dei carabinieri reali» e la sua struttura veniva
organizzata sul Comitato dell’Arma dei carabinieri reali (già Comando generale
del Corpo) e su 14 legioni, di cui 13 territoriali e una allievi.
Il Comitato dell’Arma era composto dal luogotenente generale (presidente),
da 4 maggiori generali (membri) che dovevano coadiuvare il presidente nei vari
rami del servizio e dal segretario; inoltre, vi dovevano essere applicati, per la
«scritturazione», un maresciallo d’alloggio a piedi e 4 brigadieri o vice brigadieri
d’alloggio a piedi. All’organo di vertice veniva assegnato l’incarico di vegliare,
nelle legioni, sull’andamento uniforme del servizio, della disciplina e dell’am-
ministrazione; tenere, per via del presidente, il carteggio con il Ministero della
guerra per tutto ciò che concerneva il personale delle legioni; compilare e tra-
smettere al Ministero dell’interno, trimestralmente e per via del presidente, lo
stato analitico dei delitti che erano stati commessi nel Paese e lo stato numerico
degli arresti eseguiti dall’Arma; compilare e inviare al Ministero della guerra gli
stati di condotta dei comandanti di legione e degli ufficiali addetti al Comitato e
sottoporre allo stesso dicastero gli stati di condotta di tutti gli altri ufficiali, stati
che dovevano essere accompagnati dalle osservazioni del Comitato; trasferire i
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sottufficiali da una legione all’altra ; concedere le licenze ordinarie agli ufficiali
e fare domanda al Ministero della guerra per le licenze straordinarie; elaborare
le disposizioni necessarie per dare uguale impulso al servizio, per mantenere la
stretta osservanza dei regolamenti e per far sì che ogni ramo del servizio, disci-
plinare e d’amministrazione, procedesse con regolare uniformità. Veniva inoltre
stabilito che i membri del Comitato dovessero svolgere le «girate d’ispezione»
(visite) al fine di informare il ministro della Guerra e lo stesso Comitato sui prov-
vedimenti da adottare per migliorare lo svolgimento del servizio dell’Arma; e,
ancora, che il Comitato dell’Arma dovesse funzionare come un organo collegiale
e quindi che le deliberazioni dovessero essere prese a maggioranza di voti e in
caso di parità dovesse prevalere il voto del presidente.
Le 13 legioni territoriali – ripartite in divisioni, compagnie, luogotenenze, se-
zioni, al posto delle precedenti suddivisioni, e stazioni – venivano costituite per
rispondere all’esigenza di creare un organo a livello regionale che facesse da tra-
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Con note del Ministero della guerra del giugno e del dicembre 1861 veniva assegnato al
Comitato dell’Arma anche l’approvazione, l’esecuzione e l’invio al suddetto dicastero del-
le deliberazioni dei consigli di disciplina per i passaggi ai Cacciatori franchi e per le retro-
cessioni dei sottufficiali e dei vicebrigadieri decorati.