Page 146 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            sanciva che il numero delle stazioni dovesse essere stabilito dal comandante del
            Corpo con l’approvazione del primo segretario di Polizia. Particolare attenzio-
            ne veniva poi dedicata anche al settore disciplinare come testimoniato dal regio
            viglietto del luglio 1820 caratterizzato da una particolare severità in relazione al
            reato di diserzione.
               Dopo i fatti del 1821 – che avevano visto il Corpo dei carabinieri reali, fedele
            a Vittorio Emanuele I, ripiegare su Novara e, con la ricostituzione del governo di
            Carlo Felice, impiegato con le truppe nell’attività di «ripristino» della tranquillità
            nelle province dello Stato – veniva decisa la soppressione del Ministero di poli-
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            zia  e l’unificazione, in tutto il territorio della Monarchia sabauda, del servizio
            di pubblica sicurezza con la conseguente estensione del servizio e dell’impiego
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            dei Carabinieri .
               Nell’ottobre 1822 venivano pubblicate due disposizioni che riorganizzarono il
            Corpo dei carabinieri reali.
               Il primo atto furono le regie patenti Riguardanti il Corpo de’ carabinieri reali
            del 12 ottobre, pubblicate nel novembre successivo, che, in sostanza, ribadivano
            le precedenti competenze, attività e dipendenze del Corpo. Tra le novità ricordia-
            mo, innanzitutto, l’istituzione dell’Ispezione generale del Corpo, ritenuta neces-
            saria per l’estensione del servizio dei Carabinieri reali all’isola di Sardegna, de-
            cretata il 16 ottobre successivo con l’incorporazione, a far data dal gennaio 1823,
            dei Cacciatori reali di Sardegna nel Corpo dei carabinieri reali. Al nuovo organo,
            comandato dall’ispettore generale da cui dipendeva il colonnello comandante del
            Corpo, veniva assegnata la vigilanza sulla disciplina, sulla regolarità del servizio,
            sulla contabilità e sull’amministrazione dei Carabinieri reali; il mantenimento,
            nelle varie articolazioni, di una perfetta uniformità del vestiario, della disciplina
            e del servizio interno; l’elaborazione di progetti di regolamento per tutti i rami
            del servizio e dei modelli delle tipologie documentarie che dovevano essere pro-
            dotte nello svolgimento delle varie attività. Ulteriori innovazioni concernevano la
            creazione degli allievi carabinieri; l’introduzione, tra le articolazioni territoriali,
            delle subdivisioni (o suddivisioni), poste, a livello gerarchico, tra le luogotenenze
            e le stazioni. Inoltre, per la prima volta ricorreva, nei documenti di fondazione dei




            99   Le attribuzioni del soppresso Ministero venivano riassunte dalla Segreteria di Stato per gli
               affari interni. In seguito, nel 1841, le competenze di polizia si assegnavano alla Segreteria
               di guerra e di marina e, nel 1847, restituite alla Segreteria di Stato per gli affari interni che,
               nel 1850, diviene Ministero dell’interno.
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                In Sardegna la pubblica sicurezza era stata affidata, a partire dal 1726, a uno speciale cor-
               po di truppa, quello dei Dragoni, poi trasformato, nel 1808, in quello dei Cavalleggeri di
               Sardegna, a sua volta trasformato, nel 1818, in quello dei Moschettieri e poi, nel 1819, in
               quello dei Cacciatori reali.
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