Page 143 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito 143
comandanti di piazza aventi giurisdizione di frontiera vantarono, in più occasioni,
diritti di precedenza nel regolare la questione dei passaporti opponendosi al fatto
che di tale materia si occupassero i Carabinieri reali; e, ancora, spesso si ebbero
controversie tra i comandanti militari e i comandanti dei Carabinieri reali in me-
rito alla repressione di movimenti sediziosi avvenuti nell’aprile 1815. Di fronte
a tale stato di cose il Governo fu costretto a diramare particolareggiate e severe
istruzioni ai governatori militari al fine di conciliare la loro autorità con le esigen-
ze del servizio del Corpo dei carabinieri e per persuaderli che l’ordinamento allora
in vigore non poteva ledere la loro autorità. Tali istruzioni non rimossero le cause
dei dissensi, anzi, le recriminazioni da parte delle autorità civili aumentarono.
Con due regie patenti, datate 15 ottobre 1816, si diede una soluzione a tale sta-
to di cose. Infatti, con la prima, veniva eliminata dalle attribuzioni dei Carabinieri
reali quella relativa alla direzione di tutta la polizia; veniva creato il Ministero
della polizia; e, infine, venivano dati chiarimenti in relazione ai rapporti tra gli
ufficiali di polizia e i Carabinieri reali che dovevano supportare, con ogni mezzo,
le operazioni dei primi, essere a loro disposizione e tenerli regolarmente informa-
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ti sulla loro attività di sorveglianza .
Per la realizzazione di quanto anticipato dalle dichiarazioni contenute nel pre-
ambolo delle suddette regie patenti, il Corpo dei carabinieri reali fu oggetto di un
riordinamento finalizzato a renderlo «più analogo alla sua istituzione, e renderlo
vieppiù vantaggioso al Pubblico». A ciò si provvide con le seconde regie patenti,
Colle quali SM fissa il modo d’istituzione del Corpo dei carabinieri reali, e ne
determina le attribuzioni e le incombenze, che ribadivano lo scopo istitutivo del
Corpo («per assicurare nell’interno dello Stato la conservazione dell’ordine, e l’e-
secuzione delle leggi» tramite «una vigilanza attiva, non interrotta, e repressiva»
che costituiva «l’essenza del suo servizio»), la sua natura di primo corpo dell’Ar-
mata sarda (ma sempre dopo le Guardie del corpo del sovrano) e la duplicità della
natura delle funzioni attribuite. Veniva poi introdotta una doppia linea di dipen-
denza: dalla Segreteria di guerra e di marina per ciò che riguardava il materiale,
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il personale e la disciplina militare; dal Ministero di polizia per quanto concerneva
la sicurezza pubblica e gli altri compiti attribuiti al Corpo dalle regie patenti.
Tali compiti erano, in sostanza, gli stessi sanciti dal Regolamento dell’agosto
1814. In più venivano aggiunti, o meglio specificati, quelli relativi al servizio di
93 Le strutture centrali del nuovo dicastero di Polizia vennero costituite da funzionari civili
alle dirette dipendenze del primo segretario di polizia, mentre a livello periferico le relati-
ve competenze vennero attribuite, nell’ambito di ciascuna divisione, ai governatori milita-
ri e, nell’ambito di ogni provincia, a ispettori civili, coadiuvati da sottoispettori e commis-
sari e, in assenza di questi ultimi, dai sindaci.
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Nata, nell’agosto 1815, dalla fusione della Segreteria di guerra con il Ministero di marina.