Page 144 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            scorta, insieme alle altre truppe, del re, della famiglia reale, dei ministri e delle
            altre importanti personalità nel corso di viaggi e di funzioni pubbliche e di com-
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            partecipare alla sorveglianza della residenza reale ; all’arresto dei «devastatori
            de’ boschi, o di qualunque raccolto delle campagne, come pure tutti coloro che
            fossero stati trovati nell’atto di guastare le strade, gli alberi piantati lungo d’esse,
            siepi, fossi e simili» e alla verifica sul servizio svolto dalle «Guardie campestri»;
            all’arresto dei «contrabbandieri, ed altri contravventori alle leggi sulle gabelle
            presi in flagrante, e coloro che esercitassero delle violenze, o vie di fatto contro
            le persone, o le proprietà de’ cittadini, e dello Stato»; al supporto «ai preposti
            all’esazione delle contribuzioni, ed agli esecutori delle leggi, delle sentenze, e
            degli ordini della giustizia»; alla protezione del commercio interno, prestando
            assistenza ai negozianti, artigiani e a tutti i viaggiatori, assicurando la libera cir-
            colazione interna, arrestando tutti coloro che vi si opponessero con la forza, ve-
            gliando sull’esatta esecuzione delle leggi e dei regolamenti in materia d’annona
            e scoprendo i «monopolisti» in questo settore; alla sorveglianza sull’esecuzione
            delle leggi relative alla corrispondenza; e, ancora, all’arresto dei disertori e dei
            militari non muniti di regolari permessi. Da questi compiti, che costituivano il
            «servizio ordinario», i Carabinieri non potevano essere distolti fatta eccezione
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            per una loro mobilitazione in tempo di guerra .
               Il  Corpo  era  vigilato  e  diretto,  «sotto  l’autorità  (…)  dei  primi  segreta-
            ri di Guerra, e di Polizia», da un colonnello. Questo doveva rendere conto alla
            Segreteria di Stato per gli affari di guerra in materia di «buona tenuta» e «disci-
            plina» dei Carabinieri reali e in materia di gestione contabile e amministrativa del
            Corpo; doveva invece informare il primo segretario di Polizia su tutte le opera-
            zioni e attività concernenti il servizio d’istituto.
               Nel novembre successivo furono pubblicate, come parte esecutiva delle re-
            gie patenti dell’ottobre, le Determinazioni di SM relative all’organizzazione e
            regolamento militare per il Corpo de’ carabinieri reali che introducevano, in
            merito all’ordinamento e al funzionamento del servizio e dell’amministrazione
            del Corpo, quell’organicità necessaria per il distacco dall’Ispezione del Buon go-
            verno e per superare le precedenti disposizioni di carattere frammentario. In par-
            ticolare, veniva stabilito l’ordinamento del Corpo, comandato sempre da un co-



            95   Insieme alle «Guardie del corpo, svizzere, e della porta».
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                Tra le attività straordinarie che potevano essere richieste al Corpo dei carabinieri reali ri-
               cordiamo quelle attinenti alla scorta dei denari appartenenti all’erario, dei convogli d’effet-
               ti spettanti al demanio, dei corrieri del Paese e dei corpi di delitto e all’azione di contrasto
               del contrabbando. Inoltre, gli stessi Carabinieri reali potevano richiedere, nello svolgimen-
               to delle loro attività, l’aiuto e il supporto delle altre truppe, delle milizie, dei preposti alle
               dogane, delle Guardie campestri e dei rappresentanti della forza pubblica.
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