Page 20 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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               Da questo lavoro emergono con chiarezza anche la crescita, l’evoluzione e la
            progressiva identità dei vari corpi. In modo accurato, utile per tenere una busso-
            la per orientarsi nella varietà della struttura, l’Autrice riporta la formazione e i
            regolamenti  che  contraddistinguono  le  varie  parti  dell’Esercito  regio.  Si  può
            leggere con quale metodo viene portata avanti quella costante opera di costruzio-
            ne.  Se  la  ricostruzione  riesce  a  far  comprendere  agli  studiosi  quali  direzioni
            abbiano preso le competenze e come esse siano state distribuite nella crescita del
            numero delle forze organizzate, essa ha naturalmente dei rilievi dal punto di vista
            archivistico per la guida offerta alla stratificazione documentaria interna a ogni
            singola arma nel corso del tempo.
               La variabilità delle strutture, peraltro, fa ritenere quel lavoro di ricostruzione
            non proprio facile. Un caso su tutti dimostra come gli intrecci tra materie possa-
            no risultare, al contempo, costanti, così come possano mutare improvvisamente
            in periodi di mobilitazione. Prendendo come esempio il caso dei trasporti, diviso
            in rami di servizio, mentre i servizi automobilistici dipendono da ogni singolo
            corpo d’armata, i servizi ferroviari si presentano in modo complesso. Gli ovvi
            intrecci tra autorità militare e ferroviaria che si possono immaginare, divengono
            meno scontati sul piano della distribuzione dei compiti. In tempi di mobilitazio-
            ne muta la titolarità delle funzioni: l’Ufficio trasporti dello Stato maggiore assu-
            me un ruolo prioritario e la definizione di «Direzione superiore trasporti». Ne
            consegue la scelta logistica «che consentisse l’immediato contatto con il Mini-
            stero delle comunicazioni e con le altre amministrazioni interessate ai trasporti».
            Alla Direzione fanno capo «fin dal primo giorno di mobilitazione, tutti i traspor-
            ti militari o d’interesse militare [che avevano l’assoluta precedenza su tutti gli
            altri tipi di trasporti] che si effettuavano sull’intera rete ferroviaria, su tutte le
            linee tranviarie e automobilistiche, di navigazione interna e marittima e sulle vie
            ordinarie» .  La  modificazione  delle  funzioni  può  apparire  logica,  razionale  e
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            perfino scontata una volta che essa viene presentata in modo così chiaro, tuttavia
            chi si ponesse il compito di comprendere tali aspetti, senza un supporto come
            questo, rischierebbe di impiegare molto tempo per venire a capo dei mutamenti
            relativi alle singole attribuzioni che intervengono nei diversi momenti di pace, di
            mobilitazione e di guerra.
               Oltre agli essenziali passaggi relativi alla periodizzazione dell’organizzazione
            militare e alla formazione delle sue carte, qui ovviamente sintetizzati all’osso,
            dal lavoro di Trani si desumono chiaramente altre due coordinate molto impor-
            tanti: la struttura e le competenze riservate non solamente ai tempi bellici; l’au-
            tosufficienza dell’apparato in termini logistici, operativi, di servizi, di strumenti.




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               Si veda p. 242 di questo volume.
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