Page 233 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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L’ordinamento e iL funzionamento deL regio esercito 233
petente in materia di studio dell’azione fisiologica delle sostanze chimiche sulle
persone e sugli animali e delle conseguenti alterazioni anatomiche e funzionali
sui tessuti, organi e sistemi e in materia di formulazione delle relative terapie;
inoltre, coadiuvava le altre sezioni negli studi e nelle esperienze per definire i
mezzi protettivi individuali e collettivi e nei relativi collaudi per accertare l’effi-
cacia protettiva dei suddetti mezzi. La Sezione tecnica, con il concorso delle altre
due Forze armate e delle armi di Fanteria, Artiglieria e Genio, doveva studiare e
definire l’impiego, con i vari mezzi militari, delle sostanze chimiche offensive,
fumogene e incendiarie.
Il Gruppo chimico militare era costituito, come per tutto il servizio, da ufficiali
appartenenti alle varie armi e corpi dell’Esercito; era, tramite il Deposito, centro
di mobilitazione degli speciali organi assegnati ai vari comandi al fine di sovrin-
tendere all’impiego dei mezzi chimici di guerra e delle speciali unità costituite
per compiti aggressivi e protettivi. La sua struttura comprendeva il Comando il
cui comandante, in base alle istruzioni ricevute dal direttore del servizio chimico
militare, doveva provvedere all’impianto e alla manutenzione di un campo speri-
mentale e alle esperienze e applicazioni pratiche interessanti il servizio e, ancora,
coadiuvare il personale della Direzione nello svolgimento di speciali corsi, secon-
do modalità opportunamente stabilite; il citato Deposito, composto dal Comando,
Compagnia deposito, dagli uffici Mobilitazione e matricola, Amministrazione,
Materiale (con magazzino) e Vestiario ed equipaggiamento (con magazzino); la
1ª Compagnia per l’impiego dei proietti, dei lanciafiamme e degli apparecchi d’e-
missione dei gas e la 2ª Compagnia per le attività di contaminazione e di bonifica
del terreno e d’impiego dei mezzi fumogeni e dei mezzi di protezione collettiva.
In guerra al servizio chimico competevano il rifornimento di materiali tecnici,
protettivi, delle materie di consumo ai reparti dell’arma chimica e alle truppe
dell’Esercito operante; la rimessa in efficienza dei materiali del servizio cui non
necessitavano grandi riparazioni; lo sgombero dei materiali occorrenti di grandi
riparazioni o, previa disinfezione, da recuperare sugli stabilimenti territoriali; il
mettere le truppe in condizione di eseguire la bonifica del terreno e degli ambienti
assoggettati all’azione di aggressivi chimici a carattere persistente e la bonifica
delle armi e relative buffetterie, dei materiali di vestiario ed equipaggiamento,
dell’acqua, dei viveri e foraggi infettati; gli studi e le ricerche inerenti alla spe-
cialità chimica.
Per l’attuazione dei suoi compiti, il servizio chimico disponeva, come organi
coordinatori, del sottocapo di Stato maggiore dell’Esercito presso l’Alto coman-
do dell’Esercito, dell’intendente d’armata, del comando di corpo d’armata, del
comandante di divisione e di quello di corpo o di reparto. Organi direttivi erano
la Direzione del servizio chimico militare presso l’Alto comando dell’Esercito,
la direzione del servizio chimico d’armata, gli uffici chimici di corpo d’armata e

