Page 307 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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Cenni sui Criteri di gestione doCumentaria nel regio eserCito 307
Anche la struttura della coperta del fascicolo veniva semplificata con l’elimi-
nazione della parte riguardante l’indicazione dei documenti conservati nel fasci-
colo; elemento che rappresentava, in realtà, un ulteriore mezzo di controllo
dell’integrità della pratica.
Le principali novità rispetto all’istruzione del 1871 erano le prescrizioni sulla
conservazione del carteggio dopo la fase dell’archivio corrente. Innanzitutto, si
introducevano procedure che accentuavano la tutela della riservatezza delle
informazioni e il controllo sulle carte. Ad esempio, veniva stabilito che il carteg-
gio «riservato personale» doveva essere conservato dal titolare mentre quello
«segreto» doveva essere custodito «a parte con speciali norme» . Con l’obbligo
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di sistemare l’archivio di deposito in un solo locale si riconfermava il principio
della sua unicità, si garantivano maggiori possibilità di vigilanza sui documenti
e si diminuivano i rischi della loro dispersione. Finalità, quest’ultime, consolida-
te anche dalla nuova figura dell’«incaricato di fiducia», che, pur senza essere
esonerato dalle sue normali mansioni, diventa responsabile, su incarico dell’uffi-
ciale superiore designato o titolare del comando o ufficio, dell’accesso alle carte,
del loro ordine e buona tenuta. Venivano anche regolamentate la valutazione e la
selezione delle carte destinate allo scarto, da farsi ogni 5 anni e sotto la respon-
sabilità diretta dei capi dei singoli uffici.
I tempi di conservazione da rispettare erano quelli stabiliti dalle citate circolari
del 1929 e del 1930, su cui torneremo con maggiore analiticità nel prosieguo del
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lavoro . In questa sede ci limitiamo a ricordare che, in parte ribadendo quanto
sancito da disposizioni precedenti , i due provvedimenti individuavano i docu-
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menti destinati sempre alla distruzione, non in ragione del loro contenuto ma
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Il richiamo a norme speciali, su cui non siamo stati in grado di trovare precisi riferimenti,
riconfermano la differente modalità di gestione della documentazione basata sul suo ca-
rattere «ordinario» o «riservato», ricomprendendo, in quest’ultimo, tutte le classifiche di
segretezza.
27 Si vedano, in questo volume, le pp. 472-476.
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Circolare Comando del Corpo di Stato maggiore, Reparto operazioni, Ufficio storico, 3
ott. 1919, n. 601, Conservazione dei documenti della guerra e trasmissione dei relativi
elenchi, in arChivio dell’uffiCio storiCo dello stato MaGGiore dell’eserCito [d’ora in
poi AUSSME], L 3. Studi particolari, b. 301 (già 305), fasc. 3, s.fasc. «Copie eccedenza
di circolari varie»; circolare Stato maggiore del R. esercito, Reparto operazioni, Ufficio
storico, Conservazione ed ordinamento degli archivi di guerra, 8 apr. 1920, n. 712, in ibi-
dem; circolare Divisione Stato maggiore, Disposizioni varie. Riordinamento e conserva-
zione del carteggio di guerra, 2 giu. 1921, n. 319, a firma del ministro della Guerra Giulio
a
Rodinò, in «Giornale militare ufficiale», (1921), dispensa 22 , p. 374, un esemplare anche
in AUSSME, L 3. Studi particolari, b. 301 (già 305), fasc. 3, s.fasc. «Copie eccedenza di
circolari varie».

