Page 354 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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quattro sezioni: tattica logistica (1 Sezione), statistica militare (2 Sezione), sto-
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ria militare (3 Sezione) e politica militare (4 Sezione).
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Nella 1 Sezione si compilavano e si raccoglievano le relazioni, le memorie e
le ricognizioni relative al Paese e agli eventuali teatri di guerra; si preparavano,
su incarico del Ministero della guerra, i lavori logistici che occorrevano per le
operazioni militari, i movimenti e le dislocazioni delle truppe; si elaboravano i
progetti di manovra in occasione di campi di esercitazione e «di fazioni campali
simulate»; si esaminavano gli studi compilati dagli ufficiali del Corpo e da
«estranei»; si redigeva il «resoconto mensile» delle invenzioni, scoperte, pro-
gressi in materia militare e delle più rilevanti pubblicazioni sulla guerra; si redi-
gevano libri di testo, istruzioni e regolamenti.
La 2 Sezione riuniva e coordinava le notizie statistiche sulle forze di terra e
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di mare degli stati esteri, sulle loro istituzioni militari, sui mezzi di ogni genere
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di cui potevano disporre in caso di guerra. Alla 3 Sezione spettava la compila-
zione dei lavori di storia e, segnatamente, quelli di storia militare della Nazione
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e le memorie sulle campagne di guerra concomitanti. Infine, nella 4 Sezione, il
cui lavoro era definito come «segreto», si ordinavano («classificavano») le rela-
zioni e le comunicazioni ricevute dagli ufficiali in missione, dagli agenti diplo-
matici, dagli emissari inviati all’estero per esplorare le condizioni politico-mili-
tari delle varie potenze (specie di quelle limitrofe) e per procurarsi piani, situa-
zioni di forze, ecc.
La documentazione di produzione interna era costituita anche dalle «confe-
renze», che erano le riunioni alle quali dovevano intervenire, obbligatoriamente,
tutti gli ufficiali addetti all’Ufficio militare e il cui fine era quello di «mantenere
per quanto possibile un legame d’unità fra i lavori dell’Uffizio militare, di ecci-
tare l’alacrità degli uffiziali nella loro esecuzione e di promuovere la comune
istruzione» . Nel corso di questi incontri, presieduti dal direttore dell’Ufficio
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militare, ogni ufficiale doveva illustrare, «per lettura, scritto o verbalmente a
seconda dei casi», il lavoro svolto e, ancora, uno o più ufficiali, appositamente
designati dal direttore dell’Ufficio, dovevano riferire, verbalmente o per mezzo
di relazione scritta, su quanto di interessante era stato pubblicato dai periodici
militari, aggiungendo le loro osservazioni critiche .
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8 Art. 4°, Lavori interni dell’Uffizio militare e conferenze, paragrafo 17. Nell’esemplare
esaminato sono presenti alcune modifiche di Giustiniani. Segnatamente, nella versione
ufficiale del paragrafo è stabilito che le conferenze si dovevano tenere durante l’inverno,
disposizione depennata e sostituita con la frase «si potranno tenere nelle stagioni più pro-
prie»; inoltre, è inserita un’aggiunta che estende la possibilità di partecipazione a tali riu-
nioni anche agli ufficiali non addetti all’Ufficio militare.
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L’ufficiale meno anziano doveva tenere un «apposito registro» delle conferenze su cui

