Page 356 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            plinare sui medesimi e la distribuzione del lavoro agli ufficiali applicati .
               L’altra carica prevista era, come indicato, quella del vice direttore che sosti-
            tuiva,  in  caso  di  assenza,  il  direttore  nella  funzione  di  gestione  e  controllo
            dell’Ufficio e dell’archivio e che poteva essere impiegato, «indifferentemente»,
            nei lavori delle sezioni.
               I capitani dovevano essere distribuiti, «alternativamente» e su giudizio del
            direttore, presso le sezioni. Gli ufficiali «applicati» dovevano svolgere il loro
            servizio sotto la guida dei capitani e, preferibilmente, essere impiegati nei lavori
            di disegno, tecnica su cui dovevano possedere una «conveniente abilità». Parte
            degli ufficiali addetti all’Ufficio militare poteva essere incaricata di un «ramo
            speciale d’insegnamento» per formare gli ufficiali dell’Armata ed essere chiama-
            ta a far parte di commissioni d’esami.
               Il servizio degli ufficiali addetti all’Ufficio militare aveva durata biennale;
            periodicità che poteva essere modificata, «pel bene del servizio», dal comandan-
            te generale, motu proprio o su richiesta del direttore dell’Ufficio.
               Infine, il direttore poteva richiedere, al direttore dell’Ufficio topografico, il
            supporto di impiegati civili appartenenti al Corpo di Stato maggiore.
               All’indicazione dei criteri per la tenuta dell’archivio corrente e dell’archivio
            «generale» dell’Ufficio, tra cui quelli per il riordinamento delle carte su cui tor-
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            neremo approfonditamente , seguivano, nella parte finale, le norme sul materia-
            le a stampa che poteva essere acquistato solo dopo l’autorizzazione del coman-
            dante generale del Corpo, su proposta del direttore dell’Ufficio militare. I gior-
            nali e i periodici, terminato il loro spoglio da parte di un ufficiale a ciò incarica-
            to, dovevano essere consegnati, alla fine di ogni mese, all’archivio generale del
            Corpo . La biblioteca, posta sotto la superiore direzione del direttore dell’Uffi-
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            cio, doveva essere incrementata con opere di carattere militare, concordando con
            il direttore dell’Ufficio topografico l’acquisizione delle pubblicazioni tecniche
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            relative a quel servizio .
               L’istruzione  del  1856  delinea  chiaramente  la  natura  dell’Ufficio  militare  e,
            cioè, quella di una struttura espressamente incaricata di raccogliere e custodire,



            11   Art. 6°, Personale ed attribuzioni speciali, paragrafo 25. Nell’esemplare esaminato il pa-
               ragrafo sugli ufficiali applicati è depennato.
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                Per gli interventi effettuati sugli archivi dell’Esercito in sede conservativa si vedano, in
               questo volume, le pp. 378-414.
            13   L’elenco delle pubblicazioni periodiche a cui era abbonato il Corpo dello Stato maggiore
               doveva essere affisso nel locale dell’archivio generale. Cfr. art. 10°, Giornali e periodici.
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                Stesso coordinamento era previsto per l’acquisto delle carte topografiche e militari neces-
               sarie all’attività del Corpo. Cfr. art. 11°, Biblioteca. Nell’esemplare esaminato l’articolo è
               depennato.
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