Page 360 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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            ro della guerra, sito in via XX settembre . Prima di questa ubicazione, avvenuta
            nel 1888, l’archivio veniva però nuovamente trasferito, per tre anni, in via della
            Lungara, in un edificio acquistato per ampliare i locali del Collegio militare.
               Le successive Norme di servizio del 1892, che abrogavano quelle del 1882,
            ripartivano il Comando del Corpo sempre nell’Ufficio del capo di Stato maggio-
            re e in due reparti, denominati Operazioni e Intendenza. Il Riparto operazioni
            veniva articolato negli uffici Scacchiere orientale, Scacchiere occidentale, Scac-
            chiere meridionale e Tecnico. Inoltre, passava alle sue dipendenze la Commissio-
            ne di viabilità e disponeva della Segreteria, per il disbrigo degli affari correnti, e
            della Sezione storico-militare, con relativo archivio storico ed erede delle com-
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            petenze dell’Ufficio C del II Riparto .
               Nel 1902 il ministro della Guerra, il gen. Giuseppe Ottolenghi, sollecitato da
            alcuni membri del Parlamento, si rivolgeva al gen. Tancredi Saletta, allora capo
            di Stato maggiore del Regio esercito, per essere informato sui lavori dell’Ufficio
            storico, nuova denominazione assunta nel frattempo dalla Sezione storico-mili-
            tare. Approfittando dell’occasione, Saletta presentava una dettagliata relazione a
            Ottolenghi, dimostrando come il personale e i mezzi a disposizione dell’Ufficio
            fossero insufficienti anche in confronto alle condizioni, di gran lunga migliori, in
            cui  operavano  le  sezioni  e  gli  uffici  storici  delle  maggiori  nazioni  europee .
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                La sede alla Pilotta «fu la più dannosa di tutte, perché (…) danneggiò grandemente il ma-
               teriale dell’archivio, costretto a rimanere depositato alla rinfusa in un sotterraneo umido o
               buio». Cfr. L’Archivio e la Sezione storica…cit., p. 11. Inoltre, sulle vicende attinenti alla
               costruzione della sede di via XX settembre cfr. P. ferrara, Il Ministero della guerra, in
               Ministero Per i beni Culturali e aMbientali, arChivio Centrale dello stato, I ministeri
               di Roma Capitale. L’insediamento degli uffici e la costruzione delle nuove sedi, Venezia,
               Marsilio, 1985 (Roma Capitale 1870-1911, 13), pp. 136-146.
            22   Con le disposizioni del 1892 si accentuava il processo di distacco dell’archivio storico
               dalla biblioteca del Comando del Corpo di Stato maggiore che nel 1891, pur dipendendo
               dall’Ufficio C, era stata fusa con la biblioteca del Ministero della guerra, dando origine
               alla Biblioteca militare centrale la cui direzione rimase però affidata alla nuova Sezione
               storico-militare. Cfr. Ministero della Guerra, Norme di servizio pel Comando del Corpo
               di Stato maggiore (5 maggio 1892), Roma, Voghera Enrico, tipografo editore del Giornale
               militare, 1892, § 5°, riparto operazioni, p. 19, artt. 12-13.
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                Ricordiamo che negli anni a venire, soprattutto tra il 1922 e il 1936, l’Ufficio storico rac-
               colse, tramite gli addetti militari in servizio presso le nostre rappresentanze diplomati-
               che all’estero, informazioni sulla costituzione, competenze, struttura, attività e archivi de-
               gli uffici storici militari degli altri paesi (Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Cecoslovac-
               chia, Danimarca, Etiopia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Inghilterra, Iugosla-
               via, Lituania, Olanda, Polonia, Romania, Russia, Spagna, Stati Uniti d’America, Svizzera,
               Turchia e Ungheria); dati che furono, in parte, divulgati con articoli pubblicati sul «Bollet-
               tino dell’Ufficio storico», edito negli anni tra il 1926 e il 1934 e che rappresentò, nel perio-
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