Page 365 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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La tuteLa, La conservazione e La fruizione degLi archivi deL regio esercito 365
Così, come già accennato, iniziarono ad essere versati a Roma atti riguardan-
ti gli avvenimenti di maggior rilievo svoltisi sul fronte italo-austriaco, trascrizio-
ni dei diari delle principali unità che avevano combattuto contro le nostre, le
situazioni e gli schieramenti delle forze avversarie, le relazioni delle battaglie più
importanti e i rapporti giornalieri del Comando supremo austro-ungarico all’im-
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peratore .
Sempre per avere una visione quanto più completa degli eventi, «perché la
fotografia sia pur spinta sino alla cinematografia di uno solo dei contendenti non
da[va] l’idea esatta di una lotta», l’Ufficio storico si dedicava anche all’acquisi-
zione di documenti ungheresi e tedeschi relativi alla Prima guerra mondiale,
interessando dell’iniziativa le commissioni interalleate di Berlino e Budapest.
Venivano in seguito consegnati all’Ufficio i diari di guerra delle unità ungheresi
e tedesche e altre carte provenienti dagli archivi di Budapest, Monaco e Potsdam.
Infine, su richiesta dell’Ufficio, il Servizio storico dello Stato maggiore francese
e il War Office inglese inviavano diari delle unità dei loro paesi che avevano
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partecipato alla battaglia di Vittorio Veneto .
La consistenza della documentazione di guerra radunata nella Capitale deter-
minava il trasloco dell’Ufficio, e dell’archivio, in alcuni locali a palazzo Barac-
chini, situato sempre in via XX settembre; spazi che già nel 1921 risultavano
insufficienti di fronte all’arrivo di 1.500 casse di carte, prodotte dalle grandi unità
mobilitate durante il conflitto. Una parte della documentazione veniva depositata
in una casamatta della batteria Nomentana e solo nel giugno 1928, compiuta una
prima revisione del materiale documentario, 8.000 unità di conservazione veniva-
no versate all’Ufficio storico, la cui sede a palazzo Baracchini era stata ampliata.
dei dicasteri delle Comunicazioni, dell’Economia nazionale, delle Finanze, della Giusti-
zia, della Guerra, dell’Interno, dell’Istruzione pubblica, dei Lavori pubblici e della Mari-
na. A rappresentare il Ministero della guerra era stato chiamato anche il col. Cesare Cesari,
allora, ricordiamo, in servizio presso l’Ufficio storico.
32 Rivendicazioni d’archivi dalla Germania e dall’Austria, in «Gli Archivi italiani», VI
(1919), 2, rubrica Notizie, pp. 125-127; Gli archivi e la pace coll’Austria, in «Gli Archivi
italiani», VI (1919), 3, rubrica Notizie, pp. 177-178; e. C.[asanova], rivendicazioni ar-
chivistiche dall’austria, in «Gli Archivi italiani», VIII (1921), 3, pp. 89-94. Inoltre, AUS-
SME, a r, b. 4, fasc. 21 e b. 9, fasc. 90, s.fascc. 1-4. Cfr. anche circolare Gabinetto del mi-
nistro [della Guerra], Ufficio coordinamento, Disposizioni varie. Esecuzione dei protocolli
italo-austriaci sugli austriaci, 8 ott. 1925, n. 518, a firma, per il ministro, del gen. Ugo Ca-
vallero, in «Giornale militare ufficiale», (1925), dispensa 52ª, p. 1931. Inoltre, a. tosti, i
documenti storici sulla nostra guerra tratti dagli archivi esteri, in «Bollettino dell’Ufficio
storico», I (1926), 1, pp. 31-35.
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Accanto all’opera di traduzione di questa massa documentaria l’Ufficio storico iniziò trat-
tative per l’acquisito dei diritti di pubblicazioni straniere sulla Prima guerra mondiale.

