Page 370 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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coadiuvarlo, il sottocapo di Stato maggiore, che era anche il comandante in
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seconda del Corpo, e il sottocapo di Stato maggiore per la difesa territoriale .
Quest’ultimo aveva competenza, per la parte che interessava l’Esercito, sull’or-
ganizzazione militare del territorio nazionale, ossia sulle zone militari e sulla
difesa antiaerea e costiera. E proprio sotto il sottocapo di Stato maggiore per la
difesa territoriale, dal luglio 1940 denominato sottocapo di Stato maggiore per la
difesa del territorio, passava, a far data dal 5 giugno, l’Ufficio storico, accanto
agli uffici Protezione antiaerea e difesa coste, Difesa contraerei e, in seguito,
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all’Ispettorato generale di polizia per i servizi di guerra . Poi, dall’ottobre 1943,
l’Ufficio storico veniva sottoposto alle dirette dipendenze del sottocapo di Stato
maggiore alle operazioni, ricostituito nel 1942.
Negli anni iniziali del conflitto l’Ufficio visse in disagiate condizioni di lavoro
a causa dell’assoluta insufficienza dei locali; carenza che non consentiva il rior-
dino delle carte e, quindi, rendeva laboriose le ricerche da parte del suo personale.
La massa documentaria, nel tempo, era aumentata per gli arrivi delle carte della
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campagna italo-etiopica, della guerra di Spagna e della guerra allora in corso .
Nonostante tali difficoltà l’Ufficio riuscì a proseguire la propria attività scientifi-
ca. Segnali in tal senso affiorano dalla relazione presentata dal capo Ufficio, il
gen. Francesco Biondi-Morra, in occasione del convegno della Giunta centrale
per gli studi storici convocata a Roma nei giorni 11-12 marzo 1942. Prima di ogni
cosa, l’Ufficio si stava occupando della raccolta, selezione, riordinamento e siste-
mazione definitiva del carteggio inerente alle guerre combattute dall’Esercito in
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Il sottocapo di Stato maggiore per la difesa territoriale sovrintendeva la parte «non mobili-
tata» dello Stato maggiore generale. All’atto dell’approntamento veniva posto alle dipen-
denze dirette del Ministero della guerra. Dal 20 luglio 1941 passava alle dirette dipendenze
del capo di Stato maggiore del Regio esercito e, successivamente, integralmente a far parte
dello Stato maggiore. Cfr. in AUSSME, H 1. Ministero della guerra-Gabinetto, b. 62, fasc.
1 e L 12. Carteggio SM per la difesa del territorio, b. 6, fasc. 2, s.fasc. «Segreto 16/1. At-
tribuzioni 1941».
47 Il capo di Stato maggiore del Regio esercito, con suo foglio 29 ott. 1941, n. 0019804/1, di-
sponeva che l’Ufficio storico, facendo parte integrante dello Stato maggiore dell’Esercito,
era da considerarsi mobilitato, seppure «non operante», ad ogni effetto dal 15 agosto 1939,
al pari di ogni altro ufficio dell’organo di vertice. Sulla posizione dell’Ufficio storico negli
anni 1940-1942 cfr. in AUSSME le seguenti fonti: L 2. Protezione antiaerea-Protezione
contraerea, b. 70, fasc. «Specchio pratiche firmate dal capo SM»; L 3. Studi particolari, b.
301 (già 305), fasc. 2, s.fasc. 2; L 10. SMRE. Vari uffici, b. 36, fasc. 4; M 7. Circolari vari
uffici, b. 570, fasc. 4; N 1-11. Diari storici Seconda guerra mondiale, b. 1041, in part. re-
gistrazione del 18 giu. 1940.
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Si pensi, ad esempio, che nel febbraio 1941, oltre ai diari storici delle unità mobilitate, era-
no già stati versati ingenti quantitativi di carte da parte dei disciolti comandi della 3ª ed 8ª
Armata. Cfr. AUSSME, a r, b. 1, fasc. 1, s.fasc. 1.

