Page 369 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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La tuteLa, La conservazione e La fruizione degLi archivi deL regio esercito 369
Durante gli anni Trenta l’Ufficio storico, in prevalenza, si dedicava al settore
editoriale con l’intento di illustrare e ricordare «le gesta del nostro Esercito,
mantenere sempre vive le nobili e gloriose tradizioni, tesaurizzare l’esperienza
della guerra, arricchire il patrimonio della nostra coltura e dottrina militare». Per
assolvere questi compiti non si limitava, però, alla sola ricostruzione dell’opera
e delle vicende della Forza armata italiana ma estendeva il campo dei suoi studi
all’attività bellica degli altri eserciti, traducendo e pubblicando le relazioni stra-
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niere sulla Grande guerra .
Con l’ordinamento del 1940 lo Stato maggiore del Regio esercito veniva
assoggettato a modifiche strutturali al fine di consentirne l’adeguamento alle
nuove esigenze richieste dallo sviluppo degli eventi collegati alla Seconda guer-
ra mondiale. Infatti, pur continuando a comprendere il Corpo e il Servizio di
Stato maggiore, venivano affiancati al capo di Stato maggiore, con il compito di
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Una fonte per ripercorrere il lavoro svolto dall’Ufficio storico, dalla fine degli anni Venti e
fino all’entrata in guerra dell’Italia nel 1940, è costituita dalle relazioni presentate dai vari
capi dell’Ufficio nei congressi sociali della Società nazionale per la storia del Risorgimen-
to e poi dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, dal 1937 erede della Società.
Cfr., ad esempio, [n.] GiaCChi, L’Ufficio storico dello Stato maggiore del R. esercito e la
sua attività nel 1929, in «Rassegna storica del Risorgimento», XVII (1930), 4 (n. mon.:
XVII congresso sociale di Napoli, 21, 22 e 23 ottobre 1929-VII), pp. 48-51; id., L’Ufficio
storico dello Stato maggiore del R. esercito e la sua attività nel primo quadrimestre 1930,
supplemento a «Rassegna storica del Risorgimento», XVIII (1931), 1 (n. mon.: XVIII con-
gresso sociale di Palermo, 7-8-9 maggio 1930-A. VIII), pp. 49-51; L’Ufficio storico del-
lo Stato maggiore del R. esercito e la sua attività nel 1931, in «Rassegna storica del Ri-
sorgimento», XIX (1932), 4 (n. mon.: XIX congresso sociale di Modena, 29, 30, 31 otto-
bre 1931-IX), p. 356, relazione integrale del col. Giacchi pubblicata, con lo stesso titolo,
in «Bollettino dell’Ufficio storico», VII (1932), 1, pp. 5-8; Resoconto del XXII congresso
(Cagliari-Sassari 10-14 ottobre 1934-XII), in «Rassegna storica del Risorgimento», XXII
(1935), vol. I, 1, pp. 144 e 149, interventi del col. Anacleto Bronzuoli pubblicati in «Bol-
lettino dell’Ufficio storico», IX (1934), 4, pp. 880-884 e 884-886; l. Chiolini, relazione
sull’attività dell’Ufficio storico del Comando del Corpo di SM, in Atti del XXIII congres-
so di storia del Risorgimento italiano (Bologna, 11-14 settembre 1935), Roma, Vittoriano,
1940 (Biblioteca scientifica, Istituto per la storia del Risorgimento italiano, Ser. 2, Memo-
rie, 13), pp. 67-74; id., Relazione sull’attività dell’Ufficio storico del Comando del Cor-
po di Stato maggiore dell’Esercito, in Atti del XXIV congresso di storia del Risorgimento
italiano (Venezia 10-14 settembre 1936), Roma, Vittoriano, 1941 (Biblioteca scientifica,
Istituto per la storia del Risorgimento italiano, Ser. 2, Memorie, 14), pp. 207-212. Inoltre,
cfr. AUSSME, L 3. Studi particolari, b. 276 (già 279), fasc. «Congresso storico di Venezia,
1936», relativo al XXIV congresso della Società nazionale per la storia del Risorgimento,
fasc. «XXV congresso del R. istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1937» e fasc.
«XXVII congresso di storia del Risorgimento, Palermo, 1939», evento, quest’ultimo, che
non si tenne per volere del presidente Cesare Maria de Vecchi di Val Cismon, impegnato in
questioni di carattere internazionale.

