Page 355 - Il Regio Esercito e i suoi archivi - Una storia di tutela e salvaguardia della memoria contemporanea
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La tuteLa, La conservazione e La fruizione degLi archivi deL regio esercito 355
Al fine di completare le raccolte documentarie dell’Ufficio militare erano
previste, in caso di mancanza di lavori geodetici e topografici necessari per l’at-
tività dell’Ufficio, delle ricognizioni militari, da svolgere annualmente «nella
stagione opportuna», aventi come oggetto l’esplorazione di una zona di frontiera,
di un eventuale teatro d’operazione, campi di battaglia, fortezze e posizioni mili-
tari considerate importanti per la difesa del Paese. Inoltre, queste ricognizioni
dovevano essere accompagnate da levate topografiche del terreno riconosciuto.
L’istruzione del 1856 dava disposizioni precise sul personale dell’Ufficio,
sulle loro attribuzioni e conoscenze richieste.
L’organico prevedeva, come già indicato nell’ordine del giorno del 1853, le
cariche del direttore e del vice direttore, aventi grado di ufficiali superiori, e
«parecchi capitani», il cui numero poteva variare a seconda delle circostanze. In
seguito all’aggregazione annuale al Corpo di Stato maggiore di ufficiali subalter-
ni dell’Esercito in qualità di ufficiali applicati, era previsto di assegnare all’Uffi-
cio militare qualcuno di tali ufficiali, preferibilmente scelti fra quelli che univano
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alla «voluta capacità» anche la conoscenza di una lingua straniera .
Il direttore dell’Ufficio riceveva gli ordini dal comandante generale del Corpo
di Stato maggiore verso il quale era responsabile dell’andamento dell’Ufficio.
Doveva sottoporre all’autorizzazione del comandante generale il progetto delle
attività da effettuare e presentargli, annualmente, il resoconto concernente i lavo-
ri ultimati e quelli in corso d’esecuzione e l’elenco dei libri, manoscritti, piani e
documenti raccolti nell’annata.
In base alle istruzioni del comandante generale, al direttore spettava la gestio-
ne del carteggio relativo ai servizi dipendenti dall’Ufficio militare e avente come
corrispondenti ufficiali del Corpo di Stato maggiore e persone esterne; la direzio-
ne, «subordinatamente al comandante generale», degli studi degli ufficiali del-
l’Esercito in servizio presso il Corpo di Stato maggiore, la «giurisdizione» disci-
doveva riportare la data della riunione e gli argomenti trattati. Cfr. art. 4°, lavori inter-
ni dell’Uffizio militare e conferenze, paragrafo 19. Nell’esemplare esaminato Giustiniani
precisa la denominazione del registro con l’aggiunta della frase «di processi verbali delle
conferenze».
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Art. 6°, Personale ed attribuzioni speciali, paragrafi 21-22. Cesare Cesari, in una pubbli-
cazione del 1919, riporta, per queste fasi iniziali della vita dell’Ufficio storico, il seguente
organico: «il colonnello Giustiniani, il quale ebbe a sua disposizione un maggiore (Govo-
ne), 6 capitani di Stato maggiore, 3 luogotenenti e 3 sottotenenti (cosiddetti applicati)».
Inoltre, ricorda che alla conservazione delle «carte venne espressamente comandato un ar-
chivista del Ministero della guerra». Cfr. L’Archivio e la Sezione storica del Comando del
Corpo di Stato maggiore. Note storiche del ten. col. C. Cesari, Roma, Stabilimento poli-
grafico per l’Amministrazione della Guerra, 1919 (ediz. fuori commercio), pp. 3-4.

